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lavore minorile e i dati dell'unicef
12 Giugno 2025 - 08:35
Nel 2024, l'Italia registra un aumento dei lavoratori minorenni, totalizzando 80.991 giovani tra i 15 e i 17 anni. Il dato è fornito dall'Unicef nel suo terzo Rapporto, presentato durante la Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Le regioni più colpite sono Trentino Alto Adige, con il 21,63% di minorenni lavoratori, Valle d'Aosta (15,34%) e Abruzzo (8,46%). Gli infortuni tra i lavoratori di 15-17 anni sono cresciuti notevolmente, passando da 5.816 nel 2020 a 18.825 nel 2023, con sei decessi nel quinquennio 2019-2023.
Post pandemia, il numero di lavoratori minorenni è continuato ad aumentare: da 51.845 nel 2021 a 69.601 nel 2022, fino a 78.530 nel 2023, e infine 80.991 nel 2024. Nel gruppo fino a 19 anni, i lavoratori erano 415.495 nel 2023, con un aumento del 35% rispetto al 2019. Anche qui, gli infortuni nell’età 15-17 anni sono in aumento.
Dal 2019 al 2023, l'Inail ha ricevuto 330.864 denunce di infortunio per lavoratori fino a 19 anni, di cui 204.369 per under 14 e 126.495 per 15-19 anni. Gli incidenti mortali sono stati 84, di cui 73 nella fascia 15-19 anni. Circa il 55% degli infortuni mortali si sono verificati in Veneto, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Calabria.
Nel 2023, il reddito medio settimanale per i maschi fino a 19 anni è stato di 326 euro, e per le femmine, 262 euro. Nicola Graziano, presidente di Unicef Italia, sottolinea l’importanza di proteggere i minorenni contro lo sfruttamento economico e garantire la loro sicurezza e sviluppo, come stabilito dall'art. 32 della Convenzione.
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