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20 Giugno 2025 - 12:20
Bologna: 24enne arrestato per violenze sulla madre
È finito in carcere con accuse gravissime un uomo di 39 anni, arrestato con l’accusa di stalking, lesioni aggravate, tentato omicidio, violenza privata e violazione di domicilio, dopo aver aggredito brutalmente la fidanzata per una foto pubblicata su Instagram.
La vicenda è emersa nei giorni scorsi, quando la donna si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli lamentando forti dolori alla testa. I medici, notando lividi evidenti e il volto tumefatto, hanno attivato il "codice rosa", il protocollo riservato alle vittime di violenza, allertando immediatamente la Polizia.
Solo dopo alcune esitazioni la donna ha trovato la forza di raccontare agli agenti la drammatica escalation di violenza che aveva subito. A scatenare l’aggressione, avvenuta nella notte tra il 12 e il 13 giugno, sarebbe stata la gelosia dell’uomo per alcune immagini pubblicate dalla fidanzata sui social, durante una passeggiata con amici. Secondo il racconto della vittima, il 39enne avrebbe scavalcato una finestra per entrare in casa e poi l’avrebbe colpita ripetutamente con calci e pugni, precisando che “ogni colpo era per un like ricevuto”.
Ma la violenza non si è fermata lì. L’uomo avrebbe trascinato la donna fuori dall’abitazione, minacciandola con parole inquietanti: “Stasera devo finire quello che c’è da finire, altrimenti ho buttato due anni”. La vittima ha tentato la fuga rifugiandosi in una casa vicina, ma è stata raggiunta e afferrata nuovamente. Quando una vicina ha cercato di intervenire, è stata minacciata.
Nel lungo colloquio con la squadra specializzata della Polizia, la donna ha raccontato di un rapporto caratterizzato da controllo ossessivo, minacce di morte e continue aggressioni, durato anni. Più volte aveva cercato di interrompere la relazione, ma ogni tentativo era stato bloccato dalla violenza e dalla pressione psicologica dell’uomo.
Alla luce del grave pericolo per l’incolumità della vittima, la Procura di Tivoli ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’emissione di una custodia cautelare in carcere. Il 39enne è ora detenuto, in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini.
Il caso riaccende i riflettori su una piaga ancora troppo diffusa: la violenza di genere. Questa volta, scatenata da motivi futili, ma radicata in dinamiche più profonde di possesso, controllo e sopraffazione.
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