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IL CASO

In coda per il permesso di soggiorno «Sono incinta: ho atteso ore al sole»

La segnalazione di una lettrice che ieri mattina si è trovata ad aspettare il suo turno in via Ruffini

In coda per il permesso di soggiorno «Sono incinta: ho atteso ore al sole»

«Ci trattano come bestie». E’ uno sfogo a voce bassa e rassegnata quello di Natalia, nome di fantasia, 31enne brasiliana che racconta al telefono di esser rimasta ieri mattina per oltre 3 ore sotto il sole, davanti a quello che è il nuovo sportello delocalizzato dell’Ufficio Immigrazione in via Fratelli Ruffini 11. Una segnalazione che la lettrice preferisce riportare in forma anonima «non voglio ritorsioni».


«Avevano parlato di posti a sedere e di un gazebo per ripararsi dal caldo e dalla pioggia. Invece sono rimasta, come tanti altri, sul marciapiede fronte sportello. E sono anche incinta» continua la donna. Natalia a Torino vive da 8 anni: è sposata con un uomo italobrasiliano «lui ha la cittadinanza. Abbiamo un bambino di 2 anni e a breve ne arriverà un altro. Casa mia è qui, la mia vita è qui, a Torino» continua la 31enne «Sono rimasta ore in piedi, con la nausea e il mal di testa. Ma ero lì perchè ho bisogno di rinnovare il mio permesso di soggiorno, avevo appuntamento alle 11: sono arrivata alle 8.30, sono andata apposta prima conoscendo le dinamiche. Il documento mi occorre per avere la tessera sanitaria: senza quella, come faccio a fare i controlli per la mia gravidanza? In consultorio senza la tessera sanitaria non mi ricevono».


Natalia poi racconta di aver conosciuto un’altra donna ieri mattina, anche lei incinta «questa ragazza piangeva: voleva sapere come comportarsi per avere i documenti per andare in Perù, suo padre è in fin di vita» riporta Natalia «i poliziotti la schernivano. Lei disperata». Secondo la brasiliana, non solo le lunghe attese «anche il personale che ci lavora, non è sempre preparato sulle informazioni che occorrono agli utenti: non sapevano che indicazioni darmi per il mio documento».

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