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Delitto di Garlasco

“L’ho vista alle 11”: la frase dimenticata che riapre il caso Chiara Poggi

Una testimone racconta cosa le disse la cugina della vittima poche ore dopo il delitto. Ma a quell’ora, secondo i giudici, Chiara era già morta.

“L’ho vista alle 11”: la frase dimenticata che riapre il caso Chiara Poggi

Nuovo colpo di scena nel giallo di Garlasco, ma stavolta non arrivano novità dagli inquirenti: a riaccendere i riflettori è Alessia Villani, amica di vecchia data di Stefania Cappa, la cugina di Chiara Poggi. Intervistata a Quarta Repubblica, Alessia ha raccontato un dettaglio che potrebbe rimettere tutto in discussione: «Quando Chiara fu uccisa, Stefania mi disse di averla vista alle 11». Un’informazione potenzialmente esplosiva.

Il punto chiave? Questa frase non è nuova. Risale a pochi giorni dopo il delitto, avvenuto il 13 agosto 2007. Alessia è infatti la stessa persona che, il 22 agosto di quell’anno, rilasciò un’intervista a L’Unità sotto anonimato. In quell’articolo raccontava: «Quel giorno ricevetti un messaggio da Stefania che mi diceva che la cugina era stata trovata morta. La chiamai e lei, sconvolta, mi disse di aver visto Chiara alle 11. All’epoca non ci feci caso, ma poi lessi che quello era proprio l’orario dell’omicidio. Sono sicura di ciò che mi disse, ma magari si sbagliava. Ai carabinieri? No, non parlai con nessuno».

E qui si entra nel cuore del caso. Secondo le sentenze, Chiara fu uccisa tra le 9:12 e le 9:36. Quindi, se davvero qualcuno l’ha vista viva alle 11, qualcosa non torna. A meno di prendere in considerazione il primo orario stimato dal medico legale – tra le 10:30 e mezzogiorno – che però avrebbe escluso Alberto Stasi, poi condannato, grazie al suo alibi informatico.

Alessia, oggi, ricorda anche la telefonata serale del 13 agosto 2007: «Stefania mi chiamò dopo il suo interrogatorio, era sconvolta. Mi disse che era stanca, distrutta. Poi uscì quella frase: “Ho visto Chiara alle 11”. Non ci ho riflettuto più di tanto. Non mi è sembrata una cosa importante, ingenuamente ho pensato che le indagini andassero avanti. Nessuno mi ha mai chiesto nulla, nemmeno dopo tanti anni».

Alessia racconta di conoscere Stefania e la sorella sin dai tempi dell’asilo: «Eravamo inseparabili, ci chiamavano le tre gemelle. Anche se poi le strade si sono un po’ divise, nel 2007 ci sentivamo ancora spesso. Ricordo che Stefania, a maggio di quell’anno, era stata lasciata e cercava conforto ovunque. In fondo, a Garlasco la vita scorreva lenta, non succedeva mai nulla».

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