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IL CASO

Canavese, truffa del finto incidente: “Suo nipote ha investito un anziano, venga subito in caserma”

La storia: un parente coinvolto in un incidente, la richiesta urgente di presentarsi in caserma. Il fine: svuotare le case, e lasciarle ai ladri. Ma qualcosa è andato storto – per i truffatori

Canavese, truffa del finto incidente: “Suo nipote ha investito un anziano, venga subito in caserma”

Pont Canavese. In almeno cinque abitazioni squilla il telefono. La voce dall’altra parte sembra sapere tutto: nomi, parentele, anche qualche dettaglio in più. “C’è stato un incidente. Serve la sua presenza immediata in caserma”. In realtà, è un copione.  Uno degli episodi ha coinvolto un uomo di 86 anni. Secondo il racconto della famiglia, l’anziano ha ricevuto una telefonata allarmante: suo pronipote – uno dei figli della figlia – avrebbe investito un anziano con l’auto. Doveva correre in caserma. «Per fortuna ha deciso di chiamarmi – racconta la donna – e siamo riusciti a bloccare tutto». Il dettaglio inquietante è che chi ha fatto quella telefonata sapeva molte cose. Troppe. «Conoscevano il nome di mio figlio, e sapevano che era il pronipote. È gente che conosce il paese, o che almeno ha studiato bene i suoi bersagli». I carabinieri confermano: non si tratta di un caso isolato. Nella stessa mattinata, altre quattro segnalazioni. Stesso schema, stesse voci al telefono, stesso tentativo di manipolare le emozioni. Nel frattempo, i militari indagano, le famiglie si allertano, e il Comune invita alla massima prudenza. Perché dietro quelle voci si nasconde un’azione chirurgica: entrare nelle vite delle persone, colpirne i punti deboli, sottrarre sicurezza prima ancora che beni materiali. «Mio padre si è spaventato molto, e ha avuto bisogno di essere rassicurato tutto il giorno – racconta ancora la figlia – Se fosse uscito, avrebbe lasciato in casa persone fragili: sua moglie, inferma, e la badante. E adesso forse parleremmo di altro».

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