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Il caso

Strage sulla A4: l'uomo che guidava, in contromano, non dormiva da due notti

Il suo viaggio, durato circa cinque minuti, ha visto incrociare solo una decina di auto: ma quella che viaggiava in direzione opposta non ha avuto scampo

Strage sulla A4:  l'uomo che guidava, in contromano, non dormiva da due notti

La tragedia che si è consumata ieri mattina sull'autostrada A4 Torino-Milano ha un'origine che si cela in un errore umano, forse aggravato dalla stanchezza. Egidio Ceriani, 81 anni, residente a Magenta, stava percorrendo l’autostrada quando, al casello di Arluno, si è reso conto di aver sbagliato uscita. Un errore che, purtroppo, si è trasformato in una tragedia che ha coinvolto cinque persone, di cui solo una è riuscita a salvarsi. Ceriani, che non aveva limitazioni alla guida e risultava in buona salute, aveva appena rinnovato la patente senza alcun obbligo di lenti. Ma a quanto riferito dai parenti, l'anziano non dormiva da un paio di notti, segno evidente di una stanchezza che potrebbe aver influito sulla sua lucidità. È alle 11.03 che Ceriani, al casello di Arluno, compie una manovra fatale: fa inversione di marcia, imboccando la corsia contromano. Purtroppo, nel tragitto di circa 7,5 chilometri che lo separava dall'incidente, non c'erano allarmi "anti-contromano" a segnalare il pericolo imminente, mentre il traffico autostradale continuava a scorrere nella direzione opposta. Il suo viaggio contromano, durato circa cinque minuti, ha incrociato solo una decina di auto, ma quella che viaggiava in direzione opposta non ha avuto scampo. La Peugeot 207 di Ceriani si è schiantata frontalmente con una Peugeot 3008 su cui viaggiavano quattro persone di Novara: Silvia Moramarco, 37 anni, Amodio Giurni, 38, Mario Paglino, 52, e Gianni Grossi, 48. L’impatto è stato fatale per Ceriani e per i tre uomini, che sono morti sul colpo. L'unica superstite, Silvia Moramarco, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Niguarda di Milano in codice rosso, operata per traumi gravi e ora in prognosi riservata.

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