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moda e pubblicità
06 Agosto 2025 - 11:35
Nel Regno Unito si accende un nuovo dibattito sul ruolo delle immagini pubblicitarie nel mondo della moda. L’Advertising Standards Authority (ASA), l’ente britannico di autoregolamentazione delle pubblicità, ha imposto a Zara la rimozione di due immagini pubblicitarie giudicate problematiche. Le fotografie, pubblicate a maggio sul sito e sull’app del noto marchio, ritraevano due modelle che, secondo l’ASA, apparivano eccessivamente magre. Il motivo della censura risiede nella percezione, alimentata da pose, illuminazione e abbigliamento, che potesse trasmettere un’immagine di magrezza potenzialmente dannosa per la salute.
La decisione dell’Autorità è arrivata a seguito di un reclamo da parte di alcuni consumatori, che hanno evidenziato come quelle immagini possano contribuire a diffondere ideali di corpo irraggiungibili e pericolosi, soprattutto in un settore come quello della moda, già spesso criticato per i suoi standard estetici poco realistici. In risposta, Zara ha rimosso immediatamente le immagini incriminate ma ha sottolineato che entrambe le modelle hanno una lunga esperienza nel settore e sono state medicamente certificate come in buona salute.
Questa vicenda mette in luce la crescente attenzione verso i messaggi veicolati dai media e dalla pubblicità riguardo al corpo e alla salute, e il delicato equilibrio che le aziende devono mantenere per non alimentare stereotipi potenzialmente nocivi.
Il caso Zara nel Regno Unito si inserisce in un quadro più ampio di richieste sociali e istituzionali volte a promuovere una rappresentazione più sana e realistica dei corpi femminili nei media e nella pubblicità. L’intervento dell’ASA dimostra come le autorità stiano aumentando i controlli per evitare la diffusione di immagini che possano influenzare negativamente la percezione di sé, soprattutto tra i giovani.
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