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Quattro zampe e fiuto infallibile: Bonny entra nel team dei parchi del Ticino e del Lago Maggiore

Nasce la prima unità cinofila delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore: Bonny, cane da traccia, affianca il guardiaparco Roberto De Luca. Specializzata nel seguire tracce di sangue durante interventi di contenimento fauna

Quattro zampe e fiuto infallibile: Bonny entra nel team dei parchi del Ticino e del Lago Maggiore

Ha quattro zampe, un fiuto infallibile e una missione importante: Bonny è la nuova protagonista della gestione faunistica delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore. Insieme al guardiaparco Roberto De Luca forma la prima unità cinofila dell'ente, un passo avanti significativo verso una gestione sempre più moderna ed efficace della fauna selvatica.

Il compito di Bonny è tanto specifico quanto fondamentale: si tratta di un cane da traccia addestrato per seguire anche le più piccole tracce di sangue lasciate dagli animali. Una competenza che diventa cruciale durante gli interventi autorizzati di contenimento notturno della fauna, quando può accadere che un animale venga ferito senza essere abbattuto.

In queste situazioni delicate, il cane da traccia rappresenta l'anello mancante tra l'intervento e la sua conclusione. Mentre l'occhio umano può perdere tracce quasi invisibili, soprattutto nell'oscurità o in ambienti complessi come quelli boschivi, il fiuto di Bonny può seguire percorsi che sembrerebbero impossibili da ricostruire.

«In un momento in cui la tutela della biodiversità si intreccia con sfide ambientali e sanitarie sempre più complesse, come la diffusione della peste suina africana, questa iniziativa vuole essere un ulteriore passo verso una gestione faunistica sempre più moderna» spiega Erika Vallera, commissaria dell'ente di gestione.

La commissaria ha voluto sottolineare come l'iniziativa si inserisca in un percorso già consolidato: «L'ente, con la direzione e il settore di vigilanza che ringrazio per l'impegno e la professionalità, è già molto attivo su questo fronte e la creazione dell'unità cinofila si inserisce in un percorso consolidato di azioni mirate a potenziare sempre più l'efficacia di ogni nostro intervento».

L'arrivo di Bonny non rappresenta solo un miglioramento tecnico, ma anche un approccio più completo alle sfide che l'ente si trova ad affrontare. Come evidenzia la direttrice Monica Perroni: «Con l'inserimento di un cane da traccia nel nostro corpo di vigilanza rafforziamo la tutela della biodiversità, rendiamo più efficaci gli interventi di contenimento e contribuiamo al contrasto di emergenze sanitarie come la PSA».

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