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Agricoltura

Fondo per l’Agricoltura, Federacma: "Bene i 47 milioni, ma ora serve la graduatoria"

Il presidente Andrea Borio sottolinea la necessità delle aziende di orientare i propri investimenti

Fondo per l’Agricoltura, Federacma: "Bene i 47 milioni, ma ora serve la graduatoria"

Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e del commercio di macchine agricole e da giardinaggio, ha espresso apprezzamento per l’ulteriore stanziamento di 47 milioni di euro destinato al Fondo per l’Innovazione in Agricoltura, che porta le risorse complessive a 222 milioni di euro. L’incremento, previsto dall’art. 15 del Decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95, convertito dalla Legge 8 agosto 2025, n. 118, è considerato dalla federazione una risposta concreta alle richieste avanzate da mesi nei tavoli istituzionali.

Secondo il presidente di Federacma, Andrea Borio, il provvedimento conferma l’attenzione del Governo, del Ministro Francesco Lollobrigida e di Ismea verso un settore strategico che, senza strumenti operativi rapidi, rischia il blocco. Borio ha sottolineato la necessità di procedere quanto prima alla pubblicazione della graduatoria, "anche attraverso un semplice numero di domanda che garantisca la privacy. Solo così sarà possibile orientare con consapevolezza gli investimenti, valutando anche altri strumenti, come i crediti d’imposta".

La federazione evidenzia che, a distanza di mesi dal click day, le graduatorie restano ferme e le istruttorie procedono lentamente, causando un calo delle vendite e ripercussioni occupazionali. Dei circa 6.000 imprenditori che hanno presentato domanda, solo 2.000 risulterebbero potenzialmente ammissibili con le risorse precedenti e 2.500 con l’incremento appena approvato. Federacma ribadisce l’urgenza di tempi certi e chiarezza amministrativa per evitare frustrazione e rinunce, annunciando che continuerà a monitorare l’evoluzione del Fondo e a rappresentare le istanze degli operatori presso le sedi istituzionali competenti. "Non possiamo permettere che la volontà di innovare si trasformi in frustrazione o rinuncia - conclude Borio -. La macchina amministrativa deve viaggiare alla stessa velocità dell’urgenza che ci è stata trasmessa da migliaia di aziende pronte a investire".

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