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Il commento

Lo Russo snobba il Papa e Frassati e bacia la pantofola a Schlein (che non ricambia)

Alla canonizzazione del santo torinese e di Acutis era assente anche il presidente della Regione Cirio che ha preferito la sagra del peperone

Lo Russo snobba il Papa e Frassati e bacia la pantofola a Schlein (che non ricambia)

Lo Russo e Schlein

In 80mila a Roma per Frassati e Acutis. C’erano il cardinale Roberto Repole e migliaia di piemontesi. Mancava il sindaco di Torino. Di ritorno dall’Argentina, non ha fatto in tempo a partecipare alla funzione in piazza San Pietro, ma è arrivato quasi in orario per omaggiare Elly Schlein alla Festa dell’Unità. In piazza San Pietro era presente, invece, la vice sindaca di Torino Michela Favaro. Che dire? Sembra quasi di sparare sulla Croce Rossa... La proclamazione era stata programmata da tempo e non si comprende come il primo cittadino abbia preferito fare altro. La classica e imperdonabile figura di emme, non tanto per lui, ma per la città. E non si può neppure dire: «Sarà per la prossima volta», considerando che l’ultima canonizzazione di un piemontese (Giuseppe Cafasso) risale al 1947 e, tra 78 anni, pur augurandoglielo, è difficile che Lo Russo indossi ancora la fascia Tricolore. Ma in piazza c’era un’altra assenza di peso, quella del presidente della Regione Alberto Cirio. Assenza dettata, spiegano dal suo entourage, da motivi di carattere famigliare, anche se in mattinata il presidente ha fatto capolino alla festa dei peperoni di Carmagnola. Al posto suo a Roma non ci è andato nessuno. Aggiunge una delle portavoce: «L’invito non era delegabile, il Comune rappresenta anche la Regione». E se Cirio ha preferito la peperonata, Lo Russo, anziché al Papa, la pantofola ha scelto di baciarla a Elly Schlein, sperando in una canonizzazione (per il secondo mandato), che, però, non c’è stata.

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