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Chiesa & Società

Repole: "I nuovi Santi Frassati e Acutis, un regalo del Papa a Torino"

Proclamazione in piazza San Pietro: Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, due giovani santi che uniscono fede, impegno sociale e modernità per rilanciare la Chiesa torinese

Repole: "I nuovi Santi Frassati e Acutis, un regalo del Papa a Torino"

I Santi Frassati e Acutis

Quello che si celebra stamattina in piazza San Pietro a Roma, è uno degli eventi più importanti per la Chiesa Torinese. La proclamazione di santità di Pier Giorgio Frassati (alla quale si aggiunge quella del millennial Carlo Acutis) è la testimonianza del valore dell’impegno cristiano e sociale. Specie tra i giovani, e in un’epoca che nega il divino, che si fonda sull’apparenza e che è travagliata da conflitti e diseguaglianze. Se i numeri saranno confermati, in Vaticano saranno presenti centinaia di migliaia di persone per celebrare i due santi giovani e moderni che, attraverso il loro esempio, offriranno nova linfa ad una Chiesa che tenta di uscire da un periodo buio. È la Chiesa “trionfante” del nuovo pontefice Leone XIV, certamente in continuità con quella di Francesco, ma che evoca maggiormente quella di San Giovanni Paolo II.

Un «Popolo di Dio in cammino», per parafrasare il cardinale Michele Pellegrino, già arcivescovo di Torino, sensibile non solo alle tematiche più squisitamente religiose (Frassati e Acutis ne sono stati maestri), ma anche a quelle sociali e politicheFrassati e Acutis sono la testimonianza evidente di come il cristiano non disprezza la modernità, ma la governa senza farsi sedurre da false chimere. Tant’è che Frassati sarà il patrono degli sportivi e Acutis degli argonauti del web. La proclamazione di santità dei due ragazzi avrà, verosimilmente, delle ricadute dirette sulla comunità ecclesiale torinese: sulla formazione dei giovani e nelle attività apostoliche di parrocchie, gruppi e movimenti. Un’occasione d’oro per la Chiesa torinese, tant’è che il cardinale Roberto Repole ha dichiarato: «È il più bel regalo che il Papa potesse fare alla città».

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