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La celebrazione

Papa Leone XIV proclama santi il torinese Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis

Oltre ottantamila fedeli in piazza San Pietro per la storica canonizzazione questa mattina

Papa Leone XIV proclama santi il torinese Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis

Pier Giorgio Frassati proclamato santo dal pontefice

Una piazza San Pietro riempita da più di 80mila fedeli ha accolto questa mattina, domenica 7 settembre, la canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, proclamati santi da Papa Leone XIV durante la Santa Messa iniziata alle ore 10. “Buongiorno a tutti, buona domenica e benvenuti. Fratelli e sorelle, oggi è una festa bellissima per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa, per tutto il mondo”, ha esordito il pontefice salutando i presenti dal sagrato della Basilica Vaticana. Rivolgendosi in particolare ai giovani, ha aggiunto: “Veramente è una benedizione del Signore, e trovarci insieme voi che siete venuti da diversi Paesi è un dono di fede che vogliamo condividere”. Alla cerimonia era presente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Fin dalle prime ore della giornata, lunghe file di pellegrini si erano formate anche ad Assisi, al Santuario della Spogliazione, dove è custodita la teca con il corpo di Carlo Acutis. Nella città di San Francesco sono state organizzate messe, momenti di preghiera e maxischermi per seguire la proclamazione in diretta. Durante la celebrazione in San Pietro sono state presentate le figure dei due nuovi santi. Di Carlo Acutis, morto nel 2006 a soli 15 anni, è stato sottolineato il profondo legame con San Francesco e il suo amore per il creato, uniti a una straordinaria fede e generosità. Pier Giorgio Frassati, giovane torinese morto nel 1925 a 24 anni, è stato ricordato come esempio luminoso di impegno sociale e spirituale.

Nell’omelia, Papa Leone XIV ha sottolineato come “Pier Giorgio e Carlo hanno vissuto questo amore per Gesù Cristo soprattutto nell’Eucaristia ma anche nei poveri, nei fratelli e nelle sorelle”. Richiamando l’esempio dei santi fin dall’Antico Testamento, ha invitato i fedeli a “buttarsi senza esitazioni nell’avventura che Dio ci propone, con l’intelligenza e la forza che vengono dal suo Spirito”, ricordando che ciò è possibile solo se ci si libera dalle proprie certezze per ascoltare la parola di Dio.

Il pontefice ha portato come esempio la vita di San Francesco d’Assisi: “Giovane e ricco, assetato di gloria e di fama, partito per la guerra, sperando di essere investito cavaliere. Ma Gesù gli era apparso lungo il cammino e lo aveva fatto riflettere su ciò che stava facendo”. Ha quindi ammonito i presenti: “Il rischio più grande della vita è quello di sprecarla al di fuori del progetto di Dio. I santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro”.

La canonizzazione è arrivata dopo il riconoscimento di due miracoli attribuiti a ciascuno dei beati. Nel caso di Acutis, la guarigione inspiegabile di un bambino brasiliano di sei anni e quella di una studentessa costaricana operata per un trauma cranico. Per Frassati, invece, sono state riconosciute la guarigione di un giovane con gravi lesioni cerebrali e quella di un uomo affetto dal morbo di Pott. Il momento culminante della celebrazione è stato la proclamazione solenne: “I beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis li iscriviamo nell’Albo dei santi stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i santi”, ha recitato Papa Leone XIV in latino. Subito dopo sono state portate all’altare le reliquie: un frammento di cuore del giovane Acutis e un indumento appartenuto a Frassati. La folla ha risposto con un lungo applauso.

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