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LA CANONIZZAZIONE

Il primo Santo di Leone XIV è torinese

La storia di Pier Giorgio Frassati, il protettore degli sportivi

Il primo Santo di Leone XIV è torinese

Questa mattina alle 10, Papa Leone XIV proclamerà i “suoi” primi Santi da quando è diventato Pontefice.
La cerimonia, che si svolgerà sul sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano, sancirà la canonizzazione di due volti amati della spiritualità cattolica: Carlo Acutis e, il torinese, Pier Giorgio Frassati. Due giovani ragazzi che, anche se vissuti in epoche diverse, si sono distinti per la loro vita spirituale e la dedizione al prossimo, ispirando milioni di persone.
Una solenne celebrazione che, dopo essere rinviata per la scomparsa di Papa Francesco, coinciderà con la festa della Natività della Beata Vergine Maria (7 settembre).

La storia

Nato a Torino nel 1901, Pier Giorgio Frassati era di famiglia dell’alta borghesia: il padre era senatore e direttore del quotidiano “La Stampa”. La madre, invece, era una famosa pittrice. Nonostante i genitori non fossero molto religiosi, Piergiorgio divenne presto un fervido credente.
Aiutare gli altri divenne il suo più grande interesse: passava il tempo girovagando tra le case più povere di Torino, distribuendo carbone, pane, legna e vestiti. Per questo gli amici lo chiamavano “Frassati Impresa Trasporti”. Il suo impegno sociale a discapito degli studi in ingegneria al Politecnico di Torino, non piaceva al padre e quando Pier Giorgio si innamorò di Laura (torinese di ceto inferiore), non si fidanzò mai per non dare un altro dispiacere alla famiglia.
Praticò numerosi sport, ma furono soprattutto le escursioni in montagna a costituire la sua più grande passione. Si iscrisse anche a varie associazioni alpinistiche, partecipando attivamente a circa una quarantina di gite.
Mentre era nel pieno delle sue forze, arrivarono i primi sintomi: morì a 24 anni per una poliomielite fulminante. I funerali furono un bagno di folla: in migliaia si presentarono in Chiesa, soprattutto poveri che rivelarono così alla famiglia di Frassati la grandezza del suo operato. Meravigliato dall’affetto della città, il padre disse: «Io non conoscevo mio figlio».

I miracoli

Il miracolo riconosciuto per la sua canonizzazione riguarda la guarigione inspiegabile di un seminarista dell’Arcidiocesi di Los Angeles. Nel 2017, il giovane, che aveva subito una grave lesione al tendine d’Achille durante una partita di basket e non riusciva più a camminare, iniziò una novena a Frassati. Mentre pregava, sentì un calore intenso alla caviglia e, poco dopo, l’ortopedico constatò una guarigione completa, senza bisogno di intervento chirurgico.
Ma il primo episodio risale al 1933: il friulano Domenico Sellan, guarito per intercessione di Pier Giorgio da una tubercolosi ossea.
Papa Giovanni Paolo II lo beatificò nel 1990.

Il ricordo di Torino

Alla cerimonia di piazza San Pietro, sarà presente una folta delegazione della Diocesi torinese, guidata dal cardinale Roberto Repole. All’annuncio della canonizzazione di Pier Giorgio Frassati il cardinale ha commentato: «È il più bel regalo che il Papa potesse fare a Torino».
In suo onore, il Club Alpino Italiano ha dedicato a lui una serie si sentieri, mentre a Torino, in Borgata Sassi, c’è una via a suo nome.
Per la Presidenza della CEI, «è ulteriore motivo di gioia il fatto che Acutis e Frassati siano proclamati santi nell’anno del Giubileo: la loro esistenza, che è stata un inno alla speranza, è un incoraggiamento a mettersi a - citando il motto di Frassati - vivere e non vivacchiare».
A Torino è prevista una messa di ringraziamento post-canonizzazione domenica 28 settembre alle 10.30 in Cattedrale.

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