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Cybersecurity in Italia, il 2025 delle trappole digitali: dalle email truffa alle case fantasma

Dati rubati, riscatti e finti annunci: ecco le sei tecniche più diffuse con cui i criminali informatici colpiscono utenti e aziende

Cybersecurity in Italia, il 2025 delle trappole digitali: dalle email truffa alle case fantasma

Foto di repertorio

Nel 2025 la vita digitale si conferma terreno fertile per i truffatori. Basta un link aperto in fretta, una connessione Wi-Fi gratuita o un allegato dall’aspetto innocuo per esporsi al furto di dati. Gli attacchi non risparmiano nessuno: istituzioni, imprese e cittadini comuni.

Il phishing rimane la tecnica più efficace. Le email ingannevoli imitano banche, enti pubblici o colleghi di lavoro, chiedendo credenziali o pagamenti urgenti. Solo nei primi sei mesi dell’anno in Italia sono stati rilevati 1.530 URL collegati a campagne di questo tipo.

Sempre più aggressivo è il ransomware: un file infetto blocca il computer e cifra i dati, con i criminali pronti a chiedere riscatti. Dopo una fase di calma, a maggio si è registrata una nuova ondata di attacchi, rivolta soprattutto alla pubblica amministrazione, ma anche a sanità e università.

In crescita anche gli attacchi DDoS, che paralizzano siti e servizi sommersi da richieste fasulle: nei primi mesi del 2025 in Italia il fenomeno è aumentato del 77%. Spesso gli utenti vengono spinti su pagine false, identiche a quelle ufficiali, per sottrarre dati.

Il furto di identità è diventato un mercato vero e proprio. Il gruppo criminale “Mydocs” ha colpito diversi hotel italiani, rubando oltre 70.000 documenti personali poi messi in vendita nel dark web.

Accanto alle email, crescono smishing e vishing: SMS e telefonate che fingono di provenire da corrieri, banche o servizi di pagamento, con il solo scopo di estorcere codici OTP o credenziali.

Infine, le truffe delle vacanze: alloggi inesistenti proposti a prezzi irrealistici, pagamenti richiesti fuori dai portali ufficiali e comunicazioni sospette.

Gli esperti raccomandano password robuste, aggiornamenti costanti, backup regolari e massima attenzione ai messaggi sospetti. Per le operazioni delicate meglio evitare Wi-Fi pubbliche, preferendo una connessione protetta con VPN.

In un contesto dove i criminali affinano continuamente le loro tecniche, la consapevolezza resta la prima difesa. I cittadini italiani sono sempre più nel mirino e solo un mix di tecnologia e prudenza può fare la differenza.

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