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Il caso
17 Settembre 2025 - 14:49
Durante l’udienza del processo "Echidna, in corso a Ivrea e incentrato sulla presenza della ‘ndrangheta nel Nord-Ovest, i difensori degli imputati hanno presentato un’istanza per contestare la copertura mediatica della Rai, accusandola di dare spazio esclusivamente alla versione dell’accusa. Secondo i legali, l’emittente avrebbe trasmesso, il 22 maggio, un servizio riguardante una questione di competenza territoriale sollevata dalla difesa, riportando solo le dichiarazioni del pubblico ministero e del difensore della parte civile, senza menzionare le argomentazioni presentate a sostegno dell’istanza, poi respinta. Nel documento depositato in aula si sottolinea che, se il processo è considerato di rilevante interesse pubblico, l’informazione trasmessa deve essere completa e imparziale, affinché i cittadini possano comprenderne correttamente i contenuti. “La rilevante conoscenza del dibattimento – si legge – pretende un’informazione che permetta di conoscere gli aspetti più importanti del processo, anche in considerazione dei delicati equilibri tra i valori in gioco”. Il tribunale ha autorizzato le riprese televisive, ma ha precisato di non poter intervenire sui contenuti dei servizi giornalistici. L’istanza è stata firmata dagli avvocati Alessio Tartaglini e Cosimo Palumbo, difensori di uno degli imputati, con l’adesione di tutti gli altri legali.
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