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Il progetto

Robot TEO aiuta gli anziani: UniTo porta avanti un progetto che unisce tecnologia e assistenza

A Torino un robot con navigazione autonoma e interfaccia vocale per monitoraggio cognitivo anziani. Un sistema per alleggerire il carico sociosanitario attraverso l'uso di tecnologie avanzate

Robot TEO aiuta gli anziani: UniTo porta avanti un progetto che unisce tecnologia e assistenza

Si chiama Daisi&Ron ed è un progetto innovativo che porta robot, intelligenza artificiale e realtà virtuale nell'assistenza agli anziani. Coordinato dall'Università di Torino in collaborazione con aziende tecnologiche, sta testando come la tecnologia possa supportare l'invecchiamento attivo e la salute mentale delle persone più fragili.

Al centro del progetto c'è TEO, un robot assistenziale che si muove autonomamente, riconosce gli ostacoli, parla con le persone e le accompagna lungo percorsi prestabiliti. Il robot è progettato per funzionare sia nelle case che nelle residenze per anziani, con l'obiettivo di monitorare e stimolare le capacità mentali attraverso attività coinvolgenti. TEO, inoltre, è stato progettato pensando alla sicurezza: si muove lentamente, emette segnali sonori per far sentire la sua presenza e può muoversi solo in avanti grazie ai sensori che ha intorno. Importante anche l'attenzione alla privacy: il robot non registra dati personali né riconosce i volti delle persone.

TEO è stato programmato da Teoresi Group, l'azienda torinese che si occupa dello sviluppo tecnologico del progetto. Attualmente il robot viene testato nella sede dell'azienda, dove i dipendenti stanno valutando come interagisce con le persone e quanto sia affidabile nel muoversi negli spazi.

Oltre al robot, il progetto include anche attività in realtà virtuale. Gli anziani possono indossare visori speciali per svolgere esercizi mentali sotto forma di giochi, come escape room digitali che aiutano a potenziare memoria, attenzione e orientamento. I dati raccolti durante queste attività vengono poi analizzati e il robot può fornire feedback comprensibili.

TECNOLOGIA PER AFFIANCARE I CAREGIVER
«Il nostro obiettivo è valutare quanto i robot possono essere accettati e utilizzati dai soggetti anziani, dagli operatori sanitari e dai caregivers così da ottimizzare i livelli di assistenza» spiega Alessandro Vercelli, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che la popolazione sta invecchiando e aumentano i bisogni di assistenza. Tuttavia, l'idea non è quella di sostituire le persone che si prendono cura degli anziani, ma di supportarle fornendo strumenti aggiuntivi. «Non possiamo pensare che i robot sostituiscano i caregiver, ma di sicuro potranno integrare e supportare il personale, raccogliendo inoltre dati utili per l'assistenza e la cura dei soggetti», precisa Vercelli.

Marco Bazzani di Teoresi Group aggiunge: «Con Daisi&Ron vogliamo dimostrare come la tecnologia possa abilitare nuove forme di assistenza remota, capaci di migliorare la qualità della vita degli anziani fragili e alleggerire il carico sul sistema sociosanitario».

La sperimentazione continuerà per tutto il 2025. Nel 2026 inizieranno i test con veri anziani nei laboratori dell'Università di Torino e presso la clinica neurologica. L'obiettivo è creare modelli di intervento che possano essere utilizzati su scala nazionale. Nel 2027 potrebbe partire una fase ancora più avanzata, rivolta anche ad anziani con malattie neurodegenerative.

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