Cerca

Il caso

Lei diffonde un video, lui non può denunciare

Caso Arlotti, due pesi e due misure nel processo che vede imputato lui per presunti maltrattamenti

Lei diffonde un video, lui non può denunciare

La legge è uguale per tutti. Un processo per presunti maltrattamenti, un video finito in rete e un nome che torna a far discutere. Cristian Arlotti, 28 anni, campione europeo di karate - difeso dall’avvocato Luca Calabrò - è sotto processo con l’accusa di aver picchiato la sua ex compagna. Lei lo accusa più volte in aula, ricostruendo un episodio in cui lui l’avrebbe colpita. Ma è durante la testimonianza di un’amica della donna che emerge il retroscena: la testimone ammette di essere stata “convinta” a dire ciò che la ex voleva sentire. In quelle stesse settimane, quando la relazione si era già interrotta, in rete compare un video. Mostrerebbe Arlotti durante una festa in piscina, mentre utilizza della «polvere bianca». Un frammento breve, diventato virale, rilanciato come un meme tra WhatsApp e chat private. E citato più volte in aula. Ammesso che in quel video vi fosse davvero dello stupefacente, si tratterebbe comunque di un episodio sporadico. Mentre la ex lo accusa di essere un cocainomane e uno spacciatore, il giovane porta avanti da tempo una carriera professionistica nelle arti marziali, sottoposto a visite e controlli periodici sul sangue. Quel video — come ricostruito dagli atti — sarebbe stato diffuso proprio dalla sua ex compagna. Inviato a tutta la sfera di rapporti di Cristian: al suo datore di lavoro, ai carabinieri, ai familiari e agli amici. Fonti vicine alla difesa riferiscono che Arlotti avrebbe tentato di citare la donna per calunnia e diffamazione a mezzo stampa. Ma la Procura ha scelto di archiviare. Nessuna rilevanza, ha stabilito la pm — la stessa che segue anche il procedimento per i presunti maltrattamenti. Né importava che le stesse persone fossero già protagoniste di entrambi i fascicoli. Due pesi, due misure.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.