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Il caso

Sette anni dopo quella festa c’è la condanna: un anno e due mesi

«Mia figlia quella sera è tornata a casa con un livido, sconvolta e spaventata. Non doveva subire tutto questo»

Sette anni dopo quella festa c’è la condanna: un anno e due mesi

Sette anni dopo quella festa a Pinerolo, arriva la condanna.
Un 29enne è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale e condannato a un anno e due mesi di reclusione, con la pena sospesa. Il tribunale di Torino ha concesso le attenuanti generiche e dichiarato prescritto il reato di lesioni.
L’uomo, difeso dall’avvocato Cesare Molteni, era accusato di aver abusato di una ragazza durante un party nel 2018.
La sostituta procuratrice Fabiola D’Errico aveva chiesto una pena più severa: tre anni e cinque mesi di carcere. La vittima, costituitasi parte civile con l’avvocata Francesca Bodo Corona, ha raccontato in aula di essere stata palpeggiata e baciata contro la propria volontà.
All’epoca la ragazza aveva vent’anni e soffriva di disturbi legati all’alimentazione, fino ad ammalarsi di anoressia.
L’imputato ha ammesso i contatti fisici ma ha negato la violenza, parlando di un «approccio maldestro» dovuto alla giovane età dei ragazzi coinvolti.
Nel corso del processo inoltre sono stati acquisiti diversi referti medici che attestano graffi, ferite ed ecchimosi sul corpo della giovane ventenne dopo la festa di quella sera a Pinerolo.
In aula ha poi testimoniato anche la madre della vittima: “Mia figlia quella sera è tornata a casa con un livido, sconvolta e spaventata. Non doveva subire tutto questo".

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