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La protesta

Monopattini, la crociata dei ciechi: "Ogni giorno rischiamo incidenti"

I servizi di sharing creano numerosi ostacoli tra le strade della città, un pericolo secondo UICI

Monopattini, la crociata dei ciechi: "Ogni giorno rischiamo incidenti"

I monopattini in sharing sono diventati per alcune persone un pericolo quotidiano, e sempre più realtà si muovono per trovare una soluzione a questo caos. Christian Bruno, consigliere alla mobilità dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) di Torino, racconta come la situazione sia peggiorata nel tempo: «Dal 2019 mi occupo di questa problematica e dal 2020 seguo la sperimentazione dei monopattini. Abbiamo inizialmente cercato di sensibilizzare sia i gestori che gli utilizzatori, ma con il tempo la situazione è degenerata. Oggi, la gestione dei monopattini è senza controllo».

Bruno sottolinea il peso degli incidenti, sia fisici che morali: «Abbiamo costituito un polo di avvocati per supportare le persone non vedenti che subiscono incidenti. Per noi, questo è un problema serio: le persone cieche devono seguire corsi e percorsi di autonomia per muoversi in sicurezza, ma la presenza disordinata dei monopattini rende tutto più difficile. Uno esce di casa e non sa se tornerà illeso».

Secondo Bruno, la città non ha ancora adottato misure efficaci: «Il Comune ha previsto stalli, spesso vuoti, ma i monopattini vengono lasciati a caso. Chi li usa li abbandona dove capita, senza responsabilità. È un rischio quotidiano per chi si muove autonomamente». Il consigliere racconta anche i tentativi di dialogo con le autorità: «Ho scritto al prefetto Cafagna, che ha compreso la gravità della situazione e ha costituito l’ordine di sicurezza. Ma senza la volontà dell’amministrazione comunale, resta difficile garantire una mobilità realmente accessibile a tutti».

A fianco di Bruno, il presidente UICI Torino Vittorino Biglia conferma le criticità del servizio e le carenze dei bandi comunali: «Non siamo contrari ai monopattini, ma chiediamo di sospendere il servizio fino a quando non vengano definite regole chiare su stalli, norme e uso del casco. Il nostro obiettivo è che tutti possano muoversi senza rischiare di farsi male». Biglia evidenzia che i bandi attuali spesso non tutelano come dovrebbero: «Molti Comuni firmano i bandi senza considerare le criticità». Torino l’ha già fatto, noi eravamo contrari. Altri Comuni vogliono seguirne l’esempio e noi cerchiamo di fermarli. Beinasco, invece, ha fatto un bando ben strutturato, togliendo la possibilità di sharing.

Il presidente racconta i rischi concreti nella vita quotidiana: «Io mi muovo con il cane guida, ma un monopattino sul marciapiede costringe il cane a girargli intorno o a scendere, facendomi finire in mezzo alla strada. Chi usa il bastone bianco rischia di impigliarsi e cadere facilmente».

Il problema, secondo Biglia, riguarda tutti: «Va a scapito anche degli anziani e dei passeggini. Abbiamo visto monopattini persino davanti al portone della nostra sede in corso Vittorio Emanuele II». A supporto delle dichiarazioni, UICI Torino ha inviato una lettera ufficiale a 15 Comuni, evidenziando i rischi di incidenti e il disagio causato dalla sosta irregolare dei mezzi in sharing, chiedendo incontri e interventi concreti per garantire sicurezza e decoro urbano.

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