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CRONACA GIUDIZIARIA

Giornalista aggredito, condannati i militanti di Casapound

In aula, uno di loro rilascia dichiarazioni spontanee: dice di essere l’uomo con la maglia granata, di essersi agitato perché accanto aveva la figlia. Parla di preoccupazione nel vederla filmata, di un movimento oggetto di agguati politici. Sostiene di non aver mai visto Andrea Joly prima e di averlo scambiato per un malintenzionato, in quanto lui non si era qualificato come giornalista

Giornalista aggredito, condannati i militanti di Casapound

Andrea Joly

Condanna per tutti e quattro: un anno di carcere. E le difese annunciano ricorso in appello. Si chiude così, oggi 10 dicembre, il processo ai quattro militanti di Casapound accusati dell’aggressione al giornalista de La Stampa Andrea Joly. Tutti imputati per lesioni aggravate. Tutti chiamati a rispondere della stessa accusa. La sera del 20 luglio 2024, Joly viene aggredito davanti al circolo di estrema destra Asso di Bastoni, in via Cellini, a Torino. Sta filmando ciò che accade in strada: fuochi d’artificio, cori. Le immagini scorrono, poi l’assalto di più persone. Dai balconi i residenti urlano di lasciarlo andare. Dopo la denuncia, la Digos ricostruisce i fatti e i quattro militanti di Casapound vengono rinviati a giudizio. In aula, uno di loro rilascia dichiarazioni spontanee: dice di essere l’uomo con la maglia granata, di essersi agitato perché accanto aveva la figlia, nata nel 2009. Parla di preoccupazione nel vederla filmata, di un movimento oggetto di agguati politici. Sostiene di non aver mai visto Joly prima e di averlo scambiato per un malintenzionato, in quanto lui non si era qualificato come giornalista.

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