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Il caso

Fondo antiusura, domande in crescita. Marrone: «Segnale che il sistema funziona»

«Combattere l’usura significa combattere le mafie»

Fondo antiusura, domande in crescita. Marrone: «Segnale che il sistema funziona»

Il Fondo regionale antiusura non solo tiene, ma accelera. Nell’ultimo anno le richieste di accesso agli aiuti destinati ai cittadini sovraindebitati, esposti al rischio di usura o estorsione, hanno registrato un aumento che nei numeri appare netto. L’iniziativa, coordinata dall’assessorato alla Legalità e Antiusura della Regione Piemonte, continuerà anche per il biennio 2026-2027. La spinta arriva dall’attivazione dello sportello Finpiemonte, resa possibile dalla delibera firmata dall’assessore Maurizio Marrone. Un passaggio che ha reso operativo un Fondo da 1,5 milioni di euro e che, complice il confronto costante con gli Organismi di Composizione della Crisi, ha permesso di limare diversi ostacoli burocratici. Risultato: un flusso di domande mai così alto. La Misura A, pensata per coprire i costi di avvio delle procedure di sovraindebitamento e l’esdebitazione dei soggetti incapienti, con un contributo a fondo perduto da 1.200 euro, è passata dalle 35 domande del 2024 alle attuali 290 richieste. Un balzo del +728%, più di otto volte rispetto alla prima annualità.
Più marcato l’incremento della Misura B, che assegna 4.000 euro a chi, sovraindebitato, abbia ottenuto un accordo omologato dal giudice. Nel 2024 le domande erano 6; oggi sono 80, pari a un +1.233%. Dodici volte tanto. «Combattere l’usura significa combattere le mafie», commenta Marrone. «Questi numeri confermano l’efficacia delle semplificazioni introdotte e restituiscono la fotografia di una piaga che, purtroppo, continua a colpire il territorio. Sostenere chi rischia di finire nelle mani di chi specula sulla disperazione è un dovere di civiltà».

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