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Il caso
10 Dicembre 2025 - 18:50
Il Fondo regionale antiusura non solo tiene, ma accelera. Nell’ultimo anno le richieste di accesso agli aiuti destinati ai cittadini sovraindebitati, esposti al rischio di usura o estorsione, hanno registrato un aumento che nei numeri appare netto. L’iniziativa, coordinata dall’assessorato alla Legalità e Antiusura della Regione Piemonte, continuerà anche per il biennio 2026-2027. La spinta arriva dall’attivazione dello sportello Finpiemonte, resa possibile dalla delibera firmata dall’assessore Maurizio Marrone. Un passaggio che ha reso operativo un Fondo da 1,5 milioni di euro e che, complice il confronto costante con gli Organismi di Composizione della Crisi, ha permesso di limare diversi ostacoli burocratici. Risultato: un flusso di domande mai così alto. La Misura A, pensata per coprire i costi di avvio delle procedure di sovraindebitamento e l’esdebitazione dei soggetti incapienti, con un contributo a fondo perduto da 1.200 euro, è passata dalle 35 domande del 2024 alle attuali 290 richieste. Un balzo del +728%, più di otto volte rispetto alla prima annualità.
Più marcato l’incremento della Misura B, che assegna 4.000 euro a chi, sovraindebitato, abbia ottenuto un accordo omologato dal giudice. Nel 2024 le domande erano 6; oggi sono 80, pari a un +1.233%. Dodici volte tanto. «Combattere l’usura significa combattere le mafie», commenta Marrone. «Questi numeri confermano l’efficacia delle semplificazioni introdotte e restituiscono la fotografia di una piaga che, purtroppo, continua a colpire il territorio. Sostenere chi rischia di finire nelle mani di chi specula sulla disperazione è un dovere di civiltà».
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