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Il caso

Brandizzo, la lezione della strage nelle aule della Rodari

Gli studenti incontrano i familiari delle cinque vittime: “La vita viene prima”

Brandizzo, la lezione della strage nelle aule della Rodari

Dopo la Settimana del Lavoro Sicuro e l’inaugurazione del Giardino del Ricordo del 10 novembre 2025, l’associazione Sicurezza e Lavoro torna a Brandizzo. Qui, il 30 agosto 2023, cinque operai edili furono travolti e uccisi da un treno: un punto da cui, ancora oggi, la comunità riparte. Anche a scuola. All’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari”, con la Fillea Cgil e il Comune, prende forma il progetto “A Scuola di Sicurezza – L’importanza delle ricorrenze”. Dentro le aule, studenti e studentesse della secondaria e delle quinte della primaria incontrano esperti, rappresentanti delle istituzioni, ispettori del lavoro, familiari delle vittime. Una formazione di un’ora, classe per classe. Il primo appuntamento è stato il 9 dicembre 2025, nelle classi Quinta A e Quinta B del plesso “Bruno Buozzi”, in via Matteotti. Qui, l’Amministrazione ha illustrato il percorso; i familiari hanno riportato il peso del dramma; gli ispettori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro hanno descritto cosa significa parlare di salute, sicurezza, diritti. Gli allievi realizzeranno disegni e testi che verranno presentati durante la Settimana del Lavoro Sicuro, ad agosto, o in altre occasioni dedicate. L’iniziativa si inserisce nel programma delle Settimane della Sicurezza, che l’associazione porta avanti dal 2010, nel ricordo della ThyssenKrupp e del crollo della gru di via Genova. «Rinnoviamo l’impegno per fare memoria sulla strage di Brandizzo, dice Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, e proviamo a gettare semi di speranza per una nuova cultura del lavoro». Il progetto, attivo dal 2012, parte dai più giovani, da chi domani si troverà davanti il mondo del lavoro e dell’impresa. «La ferita del 30 agosto 2023 è ancora aperta» afferma Massimo Cogliandro, segretario generale Fillea Cgil Torino e Piemonte. «Investiamo sulle nuove generazioni per sviluppare consapevolezza e non contare altre vittime in futuro». Per Sarah Pantò, Cgil Torino, la prevenzione comincia presto: «Nelle scuole elementari e medie si formano responsabilità e attenzione. La sicurezza non si impara all’ingresso nel lavoro: inizia molto prima, con esempi concreti». «Ricordare è un dovere - sottolinea la sindaca Monica Durante - come lo è promuovere maggiore coscienza su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro». La risposta dell’istituto, aggiunge, è un segnale di fiducia. Poi la voce più dura da ascoltare, quella dei familiari. Lidia Orastella, madre di Giuseppe Aversa, una delle cinque vittime, lo dice agli studenti senza sconti: «Il dolore è senza fine. Nessuno dovrebbe viverlo. Il lavoro è importante, ma la vita lo è di più. Pretendete sicurezza, vostra e degli altri. Non cedete ai ricatti. Rispettate le regole».

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