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Il fatto
12 Dicembre 2025 - 09:15
Durante il periodo natalizio le tariffe dei voli per Sicilia e Sardegna raggiungono livelli record, riaccendendo il confronto tra Antitrust e associazioni dei consumatori.
La tensione è esplosa dopo l’audizione dell’Autorità davanti alla Commissione parlamentare sugli svantaggi dell’insularità, dove è stato escluso qualsiasi comportamento illecito da parte delle compagnie aeree.
Il segretario generale Guido Stazi ha dichiarato che l’analisi condotta sulle rotte domestiche non mostra criticità concorrenziali, né forme di collusione tra vettori.
L’indagine sugli algoritmi di prezzo, che terminerà il 31 dicembre 2025, ha esaminato oltre 23,5 milioni di dati relativi ai biglietti del 2023, senza rilevare tecniche di profilazione degli utenti legate al dispositivo utilizzato o alla cronologia web.
Per l’Authority, quindi, il mercato appare competitivo e privo di manipolazioni.
Pur non trovando violazioni, l’Antitrust ribadisce che gli svantaggi strutturali delle isole richiedono un possibile intervento pubblico quando il mercato fallisce.
Stazi richiama l’equilibrio tra libertà d’impresa, giustizia sociale e solidarietà, sottolineando che spetta al legislatore definire misure adeguate nel rispetto del mercato unico europeo.
Il Codacons respinge la lettura dell’Autorità e punta il dito contro l’uso degli algoritmi, ritenuti responsabili dell’aumento incontrollato delle tariffe aeree.
Secondo l’associazione, durante le festività i prezzi possono crescere fino al 900%, trasformando il ritorno a casa in un costo insostenibile.
In alcuni casi risulterebbe persino più conveniente prendere un volo verso l’estero e poi raggiungere Sicilia o Sardegna con un secondo biglietto.
Per il Codacons si tratta di una vera e propria speculazione sulla necessità dei cittadini.
Anche Assoutenti giudica inaccettabile la posizione dell’Antitrust.
Il presidente Gabriele Melluso denuncia che, se un volo nazionale durante il Natale costa più di un intercontinentale, è evidente l’esistenza di una distorsione del mercato.
Se tutte le compagnie aumentano i prezzi simultaneamente, la concorrenza diventa solo formale e i consumatori non hanno alternative.
Assoutenti chiede un intervento dello Stato per garantire la continuità territoriale, come previsto dall’art. 119 della Costituzione.
L’Unc parla di una “notizia pessima” e critica l’inefficacia delle norme attuali.
Secondo il presidente Massimiliano Dona, l’Antitrust può intervenire solo davanti a un vero coordinamento algoritmico, ma non contro semplici rincari anomali.
Per questo l’associazione chiede di introdurre il concetto di prezzo ingiustificato e una normativa che consenta di agire contro aumenti abnormi anche in assenza di prove di collusione.
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