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12 Dicembre 2025 - 15:10
Secondo quanto riportato dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, la scorsa settimana circa 695.000 italiani hanno sofferto di infezioni respiratorie acute, un aumento di circa 100.000 casi rispetto ai sette giorni precedenti. La direttrice del dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss, Anna Teresa Palamara, avrebbe osservato che l’incremento dei casi risulta “sostenuto” ma comunque in linea con le previsioni stagionali.
Palamara avrebbe inoltre precisato che non è possibile stabilire con esattezza il momento in cui si raggiungerà il picco dell’epidemia, generalmente atteso tra fine dicembre e fine gennaio, aggiungendo che nelle prossime settimane è probabile che l’incidenza delle infezioni rimanga elevata.
Il bollettino settimanale indica che, tra l’1 e il 7 dicembre, l’incidenza delle infezioni respiratorie acute è stata di 12,4 casi ogni 1.000 abitanti. La fascia più colpita continua a essere quella dei bambini sotto i quattro anni, con un tasso di 38 casi per 1.000, cioè circa tre volte superiore rispetto alla media nazionale. Le regioni con il maggior numero di casi sarebbero Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Sardegna.
Per quanto riguarda i virus responsabili delle infezioni, Palamara avrebbe segnalato un aumento della quota di casi attribuibili ai virus influenzali, che rappresenterebbero circa un quarto delle infezioni totali. Tra questi, il virus H3N2 sarebbe attualmente il più diffuso. Le restanti infezioni sarebbero principalmente legate a Rhinovirus, Adenovirus e virus Parainfluenzali.
La direttrice dell’Iss avrebbe infine richiamato l’attenzione sulle misure di prevenzione, ricordando l’importanza della vaccinazione – per la quale si sarebbe ancora in tempo – e di una rigorosa igiene delle mani. Avrebbe inoltre consigliato di rispettare l’“etichetta respiratoria”, ad esempio tossendo in un fazzoletto o nell’incavo del braccio, e di evitare luoghi affollati in presenza di sintomi.
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