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Sanità
15 Dicembre 2025 - 15:45
La grave patologia delle lunghe liste d'attesa nella sanità italiana continua a manifestarsi con metodi fraudolenti che falsano i dati ufficiali, a danno di cittadini e istituzioni.
In diverse ASL del Mezzogiorno, in particolare in Campania, sono state individuate prenotazioni di visite ed esami registrate con tempi conformi alla normativa, ma mai comunicate ai pazienti. Al momento della presunta visita, il sistema registrava una "rinuncia" del cittadino, che in realtà non era mai stata effettuata né disdetta. Questa "scorciatoia" ha permesso di migliorare i tempi di attesa, sulla carta. Le aziende coinvolte hanno bloccato il sistema, ma le domande su responsabilità e controlli restano senza risposta.
Una variante del problema è emersa in Piemonte, nell'ASL di Cuneo, dove venivano inseriti appuntamenti con date e orari chiaramente fasulli, talvolta persino a mezzanotte, con la dicitura esplicita "la data non è reale." L'obiettivo era quello di rispettare, solo sulla carta, i tempi massimi di attesa stabiliti per legge, come i dieci giorni per gli esami prioritari, senza fornire una reale disponibilità.
I numeri sono esponenziali, si tratta di 5.500 prenotazioni fittizie, delle quali 2800 disdette dai medici, per l'ASL Cuneo 1. Per l'azienda ospedaliera Santa Croce e Carle, invece, 24 mila prenotazioni fittizie di cui 4.300 cancellate.
Il direttore regionale della Sanità, Antonino Sottile, ha ordinato il blocco immediato della pratica.
La normativa ministeriale, aggiornata dal Ministro Orazio Schillaci, prevede che, qualora i tempi d'attesa non venissero rispettati, la prestazione dovrebbe essere garantita presso strutture accreditate, a carico dell'ASL. Sia nel Cuneese che al Sud, questa via non risulta essere stata attivata in modo sistematico per i pazienti.
A tre mesi dallo stop delle pratiche, le istituzioni non hanno fornito chiarimenti ufficiali e gli sportelli delle associazioni di volontariato riportano ancora difficoltà ad ottenere appuntamenti per diversi esami.
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