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Concorsi pubblici 2026, migliaia di assunzioni nella PA, ecco cosa aspettarsi

Pnrr, piani assunzionali e nuove regole sulle graduatorie: l’anno prossimo si preannuncia decisivo per chi punta a un posto nel pubblico

Concorsi pubblici 2026, migliaia di assunzioni nella PA, ecco cosa aspettarsi

Il 2026 si annuncia come un anno chiave per il reclutamento nella Pubblica amministrazione. Tra l’attuazione del Pnrr, i Dpcm assunzionali e i Piani integrati di attività e organizzazione (PIAO) delle amministrazioni centrali e degli enti pubblici, sono attesi bandi per migliaia di posti nei settori strategici dello Stato. Le opportunità riguarderanno sia diplomati sia laureati, oltre ai tradizionali concorsi per le Forze Armate e i corpi in divisa.

Tra le selezioni più attese figurano proprio quelle per le Forze Armate. Nel corso del 2026 sono previsti diversi bandi per l’accesso ai ruoli di Maresciallo dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Le prime pubblicazioni sono stimate tra febbraio e maggio, con percorsi che consentono l’ingresso nella carriera di sottufficiale e una formazione triennale nelle scuole militari, spesso accompagnata dal conseguimento di una laurea.

Dall’analisi dei PIAO emerge un potenziale di oltre 17 mila posti complessivi. Si tratta, però, di stime programmatiche: non tutti i fabbisogni indicati si tradurranno automaticamente in concorsi, poiché le autorizzazioni definitive restano subordinate ai controlli di sostenibilità finanziaria, con la Corte dei conti chiamata a vigilare sull’equilibrio dei conti pubblici.

Per i diplomati le programmazioni attuali indicano oltre 7.500 posti, distribuiti tra numerosi ministeri e grandi enti pubblici, come Giustizia, Economia, Interno, Cultura e INPS. Ancora più ampia l’offerta per i laureati, con oltre 10.800 posti potenzialmente disponibili, in particolare presso l’Agenzia delle Entrate, il Ministero della Giustizia, il MEF e altri dicasteri centrali.

Tutti i bandi confluiranno sulla piattaforma inPA, il portale ufficiale della Funzione Pubblica, che rappresenta ormai il punto di riferimento unico per la consultazione e la presentazione delle domande. L’accesso avviene tramite SPID e l’intera procedura è gestita online.

Dal 1° gennaio 2026 torna inoltre pienamente in vigore la norma del “taglia idonei”, che riduce la lunghezza delle graduatorie. Gli idonei non vincitori potranno essere inseriti solo entro il 20% dei posti messi a concorso, con l’obiettivo di rendere più efficiente la gestione delle assunzioni e limitare lo scorrimento prolungato delle liste. Una novità destinata a incidere in modo significativo sulle strategie di partecipazione ai concorsi pubblici del prossimo anno.

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