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«Rinascono Cavallerizza e Tabacchi»

cavallerizza torino gn

Nuova vita per la Cavallerizza e l’ex manifattura Tabacchi. Due “buchi” neri del patrimonio edilizio di Torino che potranno rinascere, pare, molto presto. Almeno questa è la speranza del sindaco Lo Russo, presente ieri all’Università di Torino, nella sede della Cavallerizza, a pochi metri dagli operai al lavoro per risistemare la manica centrale trasportando via macerie e oggetti col montacarichi. Nel complesso barocco troverà sede il “Polo Culturale” di Università e Compagnia di San Paolo. «Abbiamo firmato gli atti notarili del passaggio di proprietà, fatto un piano di recupero per università e struttura alberghiera - ha spiegato il sindaco di Torino -. C’è un tavolo aperto con l’agenzia del demanio e stiamo andando verso un accordo di programma per riqualificare anche l’area Tabacchi: entro la fine del 2022 partirà la gara e con la linea 2 della metropolitana tutta quell’area troverà una ripartenza che coinvolgerà anche Scalo Vanchiglia».

Nel frattempo l’Università è già al lavoro per trovare una nuova finzione al rudere di via Po. «Stiamo lavorando per restituire alla collettività e alla cittadinanza un gioiello come la Cavallerizza, che in parte già ci ospita - ha detto il rettore di UniTo, Stefano Geuna, in occasione della presentazione del nuovo anno accademico -. Ma stiamo lavorando anche per la manifattura Tabacchi e per altre strutture che cominciano a sentire il peso degli anni». Per la riqualificazione si punta sui fondi del Pnrr. «Dovremmo saperli spendere bene - ha aggiunto Geuna - ma siamo pronti e preparati per farlo». Il Pnrr prevede 233 milioni di euro da spendere su Torino e provincia. «Abbiamo appena trasmesso i progetti al Ministero e attendiamo il via libera per partire con le gare di appalto per i lavori - ha sottolineato il sindaco Lo Russo -, abbiamo lavorato tanto sulle biblioteche e contiamo di far partire le gare entro l’estate, sperando di trovare nel frattempo il personale necessario». Non mancano preoccupazioni anche per i tempi brevi di messa a bando e le stringenti verifiche dell’Unione Europea.

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