Le battaglie sulla pista ciclabile si sono esaurite. «Ormai l’hanno realizzata e ce la dobbiamo tenere», sospira Bartolomeo Torta. Referente dei commercianti di corso Racconigi, per anni si è battuto insieme a molti altri residenti e negozianti del quartiere contro il progetto della pista ciclabile. Una battaglia che, quantomeno, ha prodotto qualche effetto. Grazie anche alla raccolta firme, il tracciato non è più stato fatto lungo i marciapiedi, bensì sulla banchina centrale. E forse, qualcosa di buono l’ha portato.
«Provo comunque a vedere il lato positivo di questi lavori - spiega -. Perlomeno, è stata riqualificata una banchina che altrimenti sarebbe rimasta degradata per sempre».Anche se, sulla pista, di ciclisti non se ne vedono moltissimi ma in compenso ci sono parecchi cani insieme ai loro padroni. Ma qui, tutto è lasciato al buon senso dei cittadini. I commercianti, invece, hanno imparato a convivere con le lunghe code che a volte si creano perché la pista, di fatto, ha tolto una carreggiata, oltre ad avere eliminato diversi posti auto lungo la banchina che sono stati recuperati, in parte, con parcheggi a pettine. Non proprio il massimo, in un rione dove trovare parcheggio non è mai stato facile.
Il Comune, a maggio dell’anno scorso, aveva poi approvato il progetto esecutivo per la seconda parte dei lavori per l’ampliamento dei tracciati ciclabili cittadini. Tra questi, c’è anche corso Racconigi, che fa parte di un progetto ciclabile da piazza Marmolada a corso Bramante, come prevedeva il Biciplan del 2013. Un ok arrivato dall’ammini - strazione pentastellata, ma anche la giunta Lo Russo andrà nella stessa direzione. Un quartiere, borgo San Paolo, dove negli anni si è poi realizzato un processo di integrazione come ancora non avviene in altri luoghi di Torino.
«Penso alla comunità dell’Est Europa, o a quella sudamericana - dice Torta -. Nel borgo, ad esempio, ci sono tanti peruviani. Bene, non ci sono mai stati problemi». Dove invece i problemi ancora ci sono è in via Di Nanni pedonale. Tra sicurezza, con ancora qualche rissa notturna di troppo, ma anche di viabilità perché in questi anni l’area di pedonale aveva solo il nome. Di fatto, era piena zeppa di macchine posteggiate dopo la fine del mercato. L’arrivo prima dei dissuasori del tipo “panettone” e poi delle telecamere - la cui accensione è prevista per febbraio di quest’anno - ha l’obiettivo di scongiurare tutto questo e far rivivere via Di Nanni.
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«Pur lavorando in corso Racconigi - dice Torta - vado spesso in via Di Nanni. L’area pedonale ha bisogno di una vera riqualificazione, sia sotto l’aspetto commerciale che dal punto di vista della sicurezza. A volte non invidio chi abita lì. Bisogna intervenire, e investire, per riqualificare. Penso all’ex area della Lancia. Era abbandonata e degradata, adesso è rinata».
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