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05 Gennaio 2022 - 08:04
La crisi dell’automotive non si è arrestata neppure nel 2021 e Stellantis fa registrare un ulteriore calo nella produzione perfino rispetto al 2020, anno del lockdown e dello stop produttivo. Si salva soltanto Mirafiori che ha ritrovato un nuovo impulso vitale, raddoppiando i numeri con la produzione della 500 elettrica.
Dai dati presentati ieri dal segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, emerge chiaramente un calo produttivo di Stellantis per il quarto anno consecutivo. Dal 2017 infatti i volumi di automobili prodotte da Fca si sono ridotti di ben il 45% (da 743.454 a 408.526 unità) e la produzione complessiva di veicoli è calata del 35% (da 1.035.454 a 673.475). La crisi dei semiconduttori e i continui blocchi hanno picchiato forte segnando un calo produttivo del -6,1% nel 2021 rispetto al 2020 e del -17,7% rispetto al 2019. Un crollo avvenuto soprattutto negli ultimi mesi, considerando che i dati fino a settembre 2021 indicavano una crescita del +14,2% rispetto al 2020. Ma se quasi tutti gli stabilimenti produttivi italiani, in primis Melfi, Cassino e Pomigliano, registrano una netta diminuzione della produzione, Mirafiori (con Maserati Modena e Svel) inverte la tendenza, passando da 36.702 veicoli prodotti nel 2020 a 77.267 nel 2021 (+110%). Un raddoppio determinato dalla produzione della 500 che nel 2021 conta 53.819 unità realizzate: circa il 70% dei veicoli sfornati dallo stabilimento torinese che tra pochi giorni, a partire dal 10 gennaio, si appresta a produrre l’utilitaria elettrica su due turni. Il restante 30% della produzione a Torino, pari a 23.448 vetture, è rappresentato da Maserati Levante, Ghibli e Quattroporte che, seppure abbiano superato i volumi prodotti nel 2019 sono ancora lontani dai risultati raggiunti quattro anni fa (-57%). Bisognerà inoltre attendere il secondo semestre per la partenza della produzione a Mirafiori delle due nuove Maserati Gran Turismo e Gran Cabrio.
È molto probabile che la penuria di incentivi statali destinate alle motorizzazioni elettriche e ibride determinerà un impatto negativo sulle produzioni per tutto il 2022, complice la crisi dei semiconduttori. «E se si concretizzeranno le stime di una riduzione del 50% sui volumi, potremmo avere un impatto negativo anche sulla produzione della 500 dove è in fase di avvio il raddoppio dei turni - sottolinea il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano che chiede al governo -: un tavolo sull’automotive per salvaguardare il patrimonio industriale e occupazionale del settore che conta, soltanto nel 2021, 2mila lavoratori in meno che hanno aderito al piano di incentivazione». Oltre all’elettrico la partita si gioca anche sull’idrogeno. «Stellantis farà partire la produzione di veicoli a idrogeno in altri paesi - ha aggiunto Uliano -, è importante che il governo dia la possibilità di produrre veicoli commerciali anche in Italia».
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