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Firmato l’accordo sull’ex Alcar: assunti subito solo 193 su 383

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È arrivata da Roma la prima buona notizia dell’anno per i lavoratori della Ex Alcar di Vaie. Al Ministero dello Sviluppo Economico, dinanzi ai sindacati e rappresentanti aziendali è stata siglata un’ipotesi di accordo per il rilancio dell’attività industriale nello stabilimento valsusino e in quello di Lecce che nei prossimi giorni sarà posto al giudizio e voto vincolante da parte dei lavoratori. L’intesa giunge al termine di una lunga e complicata trattativa, resa ancora più difficile dalla complessità delle recenti vicende che hanno visto i lavoratori coinvolti in un fallimento prima e in un concordato preventivo successivamente con due cambi di ragione sociale. Alcar ha visto precipitare commesse e produzione, passando da un fatturato di 57 milioni nel 2018 a uno di 21 milioni nel 2021 perdendo importanti clienti come il colosso dei mezzi da lavoro e agricoltura Caterpillar. L’attuale proprietaria, la Officine Vittorio Villa spa (OVV), ha presentato un piano che prevede 13 milioni di investimenti per i due stabilimenti, destinati a manutenzioni straordinarie, all’acquisto di nuovi macchinari e all’ampliamento delle produzioni per il rilancio industriale e occupazionale. Nella prima fase, l’accordo prevedrà l’assunzione di 193 lavoratori su 383 oggi in forza, di cui 125 a Lecce e 68 a Vaie. I 190 lavoratori che resteranno in forza al precedente fallimento avranno la copertura della cassa integrazione fino al 31 dicembre 2022 e saranno inseriti in un bacino dal quale l’azienda dovrà attingere in via prioritaria nel corso dei prossimi 18 mesi. Le regioni che ospitano gli stabilimenti; Puglia e Piemonte avvieranno inoltre un percorso di politiche attive che prevedrà interventi formativi e di sostegno. Ai lavoratori sarà applicato il contratto nazionale dei metalmeccanici industria con il mantenimento di inquadramento e scatti di anzianità. Agli stessi sarà garantita la tutela dell’art. 18 della Legge 300. I sindacati, attraverso Stefano Boschini, coordinatore nazionale automotive per la Fim-Cisl e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per Fiom-Cgil «ritengono che l’intesa raggiunta sia un solido punto di partenza che può consentire il rilancio industriale e l’opportunità di una continuità occupazionale che potrà realizzarsi nel corso dei prossimi mesi anche grazie a Regioni, Ministero e Istituzioni territoriali. Come organizzazioni sindacali ci impegneremo a monitorare puntualmente i termini dell’accordo, in particolare l’implementazione del piano industriale e gli obiettivi occupazionali. Alcar arriva da una situazione di crisi che si protrae da quasi dieci anni ed è potuta rimanere sul mercato grazie ai sacrifici che le lavoratrici e i lavoratori hanno profuso e soprattutto alle numerose manifestazioni che hanno portato più volte i dipendenti anche a Roma.
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