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«Colpito da tutti quei negozi chiusi, studieremo un piano per il rilancio»

negozi chiusi torino nord

«Sono rimasto colpito da tutte quelle serrande abbassate e dai pochi mezzi in transito. Cercheremo soluzioni da attuare, anche come stimolo per la rivitalizzazione di questi quartieri». Le parole dell’assessore al Commercio del Comune di Torino, Paolo Chiavarino, intervento martedì sera in Circoscrizione 5 a parlare dei cantieri della Torino-Ceres, ben fotografano l’attuale presente storico di via Stradella e corso Grosseto. Due facce della stessa medaglia, due realtà ridotte in miseria da anni di cantieri. E poi dalla pandemia. «Siamo abbandonati - hanno raccontato i commercianti -. Una volta arrivavano clienti da Borgaro e Caselle, ora sono poche le persone che entrano nei negozi».

Strozzati anche dalle tasse, oltre che dal Covid, in tanti hanno chiuso baracca. Tra largo Grosseto e via Lucento si contano decine di serrande abbassate. «Ci hanno tolto un po’ di Tari ma non basta. Da sei anni abbiamo solo problemi». Un caso che la Città sta analizzando da vicino, per cercare di portare ossigeno a due quartieri (Borgo Vittoria e Madonna di Campagna) in evidente affanno. Cominciando dalla viabilità. Uscire da via Stradella per recarsi in via Lanzo e via Venaria, per esempio, è tremendamente complicato. «Servono richieste di buon senso - spiega la coordinatrice al Commercio della 5, Carmela Ventra -. I veicoli privati in uscita da via Stradella devono tagliare l’incrocio, proprio come fanno i veicoli pubblici. Non possono attraversare corso Grosseto e fare il giro dell’oca». Previa, ovviamente, fine dei lavori del sottopasso (che dovrebbe aprire al pubblico per fine marzo) per evitare l’accumulo di mezzi in superficie.

E mentre la Città studia tempi semaforici più brevi da via Stradella verso corso Grosseto, dal primo marzo verranno ripristinate le linee bus deviate. Insomma qualche buona notizia, anche se a parlare con i commercianti l’ottimismo resta lontano. «Io sopravvivo lavorando 13-14 ore al giorno, da solo» rivela Giuseppe, titolare di un bar, mentre Vito Gioia, presidente di Federvie, chiede «tempi certi e una viabilità meno disordinata. Quella attuale è davvero uno scempio». A tenere banco è anche il nodo parcheggi. Con il ritorno dei bus il primo tratto di via Stradella smetterà di essere posteggio. «E allora servirà riaprire il parcheggio nuovo su corso Grosseto» così il consigliere M5s, Luigi Martina.

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