l'editoriale
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26 Settembre 2022 - 08:55
Beni alimentari in forte aumento, beni energetici ormai alle stelle. E pure prendere il tram o il pullman sta diventando un lusso. La vita a Torino è sempre più cara, per constatarlo non c’è bisogno di avere tra le mani un’analisi statistica perché basta fare la spesa al supermercato o andare a pagare una bolletta, tuttavia la rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio statistica del Comune ha certificato che nel mese di agosto, nel capoluogo piemontese, i prezzi sono cresciuti del 7,4% in più rispetto all’agosto 2021. Un aumento vertiginoso che sta pesando tantissimo sulle nostre tasche, così riassunto: beni alimentari +9,2% sull’anno precedente; beni energetici +39,3% sull’anno precedente; tabacchi +0,2% sull’anno precedente; altri beni +3,3% sull’anno precedente.
Per quanto riguarda i servizi, invece, sono state riscontrate le seguenti variazioni: servizi relativi alla casa +1,3% sull’anno precedente; servizi relativi alle comunicazioni +0,2% sull’anno precedente; servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona +3,7% sull’anno precedente; servizi relativi ai trasporti +10,8% sull’anno precedente; servizi vari +0,9% sull’anno precedente. L’inflazione di fondo segnala infine un +4,2% rispetto all’anno precedente. Crescono i prezzi in città, aumenta il caro-vita e continua purtroppo a salire il numero dei poveri. A confermare quest’ultimo, preoccupante dato è un’analisi condotta dall'Unione nazionale consumatori piemontese, secondo cui a causa dei fortissimi rincari di gas ed energia elettrica e dei prezzi dei generi di prima necessità, un piemontese su tre è ora a rischio povertà ed è già ipotizzabile che per Natale le spese accessorie subiscano un taglio in media del 25% per tutte le famiglie.
«La crescita del costo del gas ha ridotto il potere d'acquisto dei piemontesi, la cui capacità di spesa è destinata a orientarsi nella scelta tra il cibo e l'energia», sottolinea Patrizia Polliotto, presidente del comitato regionale dell’Unc, secondo cui finiscono «fuori dal budget spese come cultura e tempo libero, specialmente in vista del Natale. C'è una contrazione importante che sotto le festività produrrà un calo in media pari al 25% nelle famiglie mono e bi-reddito con figli a carico». Intanto, i consumatori di tutta Italia sono pronti a scendere in trincea contro il caro-vita. Lo rende noto una cordata di 16 associazioni annunciando per il 18 ottobre un’assemblea pubblica aperta a tutte le forze sociali. «Le categorie danneggiate devono unirsi contro il caro-vita - così il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi -. Più che scioperi delle bollette e falò in piazza delle fatture, serve dare un segnale forte con azioni di protesta che creino uno “shock” della domanda, a partire da scioperi della spesa e autoriduzione dei consumi».
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