L’aumento dei tassi d’interesse di 50 punti base deciso dalla Banca centrale europea rappresenta un aumento medio da 35 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile. A fare i conti dell’imminente stangata ci ha pensato il Codacons, che fornisce le stime sugli effetti della decisione della Bce sulle tasche degli italiani. La rata mensile salirà di circa 30-40 euro per una fascia di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125 e i 150mila euro, per una durata di 25 anni - vale a dire il più richiesto dagli italiani per l’acquisto di una casa. Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile subirà un aumento complessivo tra i 180 e i 230 euro. Vale a dire con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i 2.160 e 2.760 euro all’anno. La stangata Secondo il portale Facile.it, nell’arco di poco più di un anno, la rata per il mutuo medio si alzerebbe del 43%, pari a 195 euro in più. Guardando invece a una simulazione prodotta da MutuiOnline, la forbice fra tassi variabili e fissi si sta oramai chiudendo su livelli inferiori ai 50 punti base. Nello specifico: su 10 anni il tasso è 3,8% nel primo caso e 4,1% nel secondo. E così nel caso di tasso variabile a 10, 20 e 30 anni, l’importo della rata mensile per un mutuatario impiegato di 40 anni, sarebbe rispettivamente di 33, 36 e 39 euro a quota 1.408, 891 e 636 euro. Nel caso invece di tasso fisso un nuovo mutuo fisso a 10 anni aumenterebbe la sua rata di 33 euro a 1424 euro, il 20 anni di 43 euro a 835 euro, il trentennale di 38 euro a 636 euro. L’aumento dei tassi fa salire anche il rendimento, che lo Stato deve riconoscere ai sottoscrittori di Bot, Btp, Cct. Secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), l’ authority italiana dei conti pubblici, un aumento stabile del differenziale di 100 punti aumenta la spesa pubblica di 19 miliardi in tre anni: 2,5 miliardi nel 2023, 6,7 miliardi nel 2024, 10,1 miliardi nel 2025. C’è il rischio poi che la stangata abbia echi anche nei prossimi mesi. Gli analisti prevedono che l’Euribor a 3 mesi cresca ancora arrivando al 3,4% entro l’estate. Se le previsioni dovessero confermarsi esatte, la rata di un mutuo medio arriverebbe a 711 euro, 255 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022. Il Comune piange Palazzo civico non è immune all’aumento dei tassi variabili. A lanciare l’allarme è l’assessore al Bilancio Gabriella Nardelli che stima un incremento da 18 milioni di euro. «La spesa corrente sarà influenzata dal maggiore esborso per coprire l’aumen - to dei mutui - commenta -. Stiamo valutando come gestire la maggiore spesa, anche a fronte del caro bollette». In media, gli interessi del Comune di Torino relativi ai mutui si aggirano intorno ai 200 milioni l’anno. «Ora dovremo pagarne 218 circa» rimarca Nardelli. Tra i mutui più importanti avviati dalla Città c’è quello relativo al prolungamento della linea uno della metropolitana, la manutenzione straordinaria delle strutture scolastiche, così come quella delle strade e dei ponti cittadini. «Siamo l’Ente più indebitato d’Italia - ricorda ancora Nardelli -. Il Patto per Torino firmato con Mario Draghi andava proprio nella direzione del risanamento»
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