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L'analisi
18 Luglio 2023 - 06:00
La rilevazione del servizio statistica della Città di Torino rileva un aumento dei prezzi rispetto al 2022
Giugno è stato un mese caldo per Torino. Non solo le temperature hanno sfiorato i 40°, ma anche i prezzi hanno visto un aumento notevole rispetto allo scorso anno. Se su base congiunturale, cioè rispetto al mese di maggio, il costo di alcuni beni registrano il segno meno, su base tendenziale le percentuali lievitano avvicinandosi ad un +10%. A rilevare l’inclinazione all’aumento dei prezzi, i dati raccolti da parte del servizio statistica della Città di Torino nello scorso mese di giugno.
Secondo il servizio di statistica torinese, il Nic – l'indice complessivo dei prezzi al consumo per l'intera collettività – risulta pari al 118,5, segnando una variazione del -0,2% rispetto al mese precedente e del +6,9% rispetto a giugno 2022. A gonfiarsi, anche l’inflazione di fondo (che esclude dal calcolo i beni alimentari e quelli energetici) che segna un +0,1% sul mese di maggio ed un +5,5% su giugno 2022.
I prezzi lievitano, mentre il potere d’acquisto degli italiani, e quindi anche dei cittadini del capoluogo piemontese, rischia di ridursi ulteriormente. Confesercenti, commentando gli ultimi dati Istat sull’andamento dell’inflazione nazionale che in giugno segnava un rallentamento a +6,4% (7,6% nel 2022), ha dichiarato che “Il dato della dinamica dei prezzi al consumo di giugno conferma una decelerazione di oltre un punto percentuale rispetto a quanto registrato a maggio, un rallentamento agevolato dal ridimensionamento dei prezzi dei beni energetici. Ma il calo dell’inflazione procede a un ritmo insufficiente: per l’anno in corso, secondo le nostre stime, il tasso di aumento dei prezzi dovrebbe attestarsi ancora intorno al +5,7%, restando sopra il +2% almeno fino alla fine del 2025”. Percentuali che se confermate metterebbero a rischio 10 miliardi di potere d’acquisto in tre anni.
Ma vediamo come e quanto sono aumentati i prezzi per i torinesi. Il costo dei beni ad alta frequenza d'acquisto, come i prodotti alimentari e il carburante, segnalano un +0,2% sul mese precedente e un +5,2% su giugno 2022; mentre i prezzi dei beni a media frequenza d'acquisto, come i prodotti di abbigliamento, rilevano un -0,8% rispetto al mese di maggio 2023 e un +10,3% sull'anno precedente.
Più nel dettaglio, per acquistare beni alimentari i torinesi spendono il 10% in più rispetto al 2022. Se per mangiare bisogna stringere la cinghia, per pagare le bollette di gas e luce si tira un timido sospiro di sollievo: nel mese di giugno si è sborsato un -4,4% rispetto a maggio (+8,7% rispetto all’anno precedente). Per i prodotti di servizi, si registra +0,3% su base congiunturale e +4,3% su base tendenziale. Il servizio di statistica ha rilevato un + 0,6% rispetto a maggio per i servizi relativi all’abitazione ed un -0,2% per i servizi culturali e per la cura della persona, che registrano un +6,1% rispetto al 2022. Non c’è segno meno per i trasporti, che vedono un + 1,5% rispetto a maggio e sfiorano un +5% sull’anno precedente.
Anche se rallenta, l’inflazione non si arresta. A Torino, al netto degli energetici e degli alimentari freschi l’inflazione di fondo segnala +0,1% rispetto al mese precedente e +5,5% sul 2022.
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