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Economia e tecnologia

Profitti record e licenziamenti lampo: il piano implacabile (con tanta AI) di Zuckerberg

Gli investimenti volano, ma non tutti resteranno a bordo

Mark Zuckerberg (Fonte Instagram)

Mark Zuckerberg (Fonte Instagram)

Mark Zuckerberg ha deciso: il 2025 sarà un anno spartiacque per Meta, con un mix di investimenti record, progetti ambiziosi e un drastico taglio dei dipendenti meno performanti. Mentre gli analisti prevedono numeri da capogiro, con profitti record per il 2024, il CEO si concentra su un unico obiettivo: efficienza.

L'azienda sta puntando su innovazioni che potrebbero cambiare il mondo, come l’intelligenza artificiale, occhiali AR per una nuova era dell’informatica e un'evoluzione dei social media. Tutto questo, però, ha un costo. Secondo un report di Goldman Sachs pubblicato il 14 gennaio, nel 2025 Meta aumenterà del 53% gli investimenti, portandoli a 60,2 miliardi di dollari. Le spese operative complessive saliranno del 19%, raggiungendo i 116,1 miliardi.

Progetti così ambiziosi richiedono non solo risorse finanziarie, ma anche una squadra al top. Ed è qui che entra in gioco la decisione di Mark Zuckerberg: licenziare circa il 5% della forza lavoro, ovvero i dipendenti con prestazioni meno brillanti. I diretti interessati riceveranno la comunicazione entro il 10 febbraio, con una buonuscita che riflette i precedenti standard aziendali. 

Bill Gates e Mark Zuckerberg (Fonte Instagram)

Il timing è strategico. Entro la fine del mese, Meta pubblicherà i dati del 2024, che potrebbero segnare i migliori risultati della sua storia. Questo entusiasmo è già percepibile sui mercati: Goldman Sachs ha alzato il target price delle azioni Meta a 668 dollari, rispetto ai 630 precedenti, confermando la raccomandazione di acquisto.

La decisione di Zuckerberg arriva in un momento in cui la concorrenza tecnologica si fa sempre più dura. La necessità di infrastrutture all'avanguardia e sviluppi rapidi nel settore AI giustifica l’impennata delle spese. Al contrario di quanto accaduto in passato, questa ristrutturazione non ha alcun legame con temi politici o sociali. È, invece, una scelta fredda e calcolata per garantire che ogni risorsa, umana e finanziaria, venga usata al meglio. Durante l'ultima puntata del podcast di Joe Rogan, Zuckerberg ha affrontato una tesi già avanzata da altri leader tecnologici: l’adozione dell’intelligenza artificiale nelle attività di programmazione non andrà a eliminare posti di lavoro, ma piuttosto ad “aumentare” le capacità dei lavoratori.  Quando il CEO è stato incalzato da Rogan sull’ipotesi che l’IA potrebbe ridurre drasticamente il numero di occupazioni, Zuckerberg ha evitato una risposta diretta. Ha invece parlato di “più lavori creativi” e tracciato un parallelismo con la rivoluzione industriale, quando il declino del lavoro agricolo fu compensato dalla nascita di nuove professioni.

Meta non è sola in questa direzione. Microsoft ha annunciato di recente una strategia simile, con licenziamenti mirati che coinvolgeranno meno dell'1% del personale. Tuttavia, la velocità e la portata delle decisioni di Zuckerberg segnano un approccio più deciso rispetto al gigante di Redmond.

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