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Economia USA
09 Aprile 2025 - 07:20
Stando a quanto riportato dal New York Times, le istituzioni europee sarebbero prossime a muoversi in maniera decisa contro X, il social network di proprietà di Elon Musk. Al centro dell’attenzione ci sarebbero gravi infrazioni legate alla diffusione di contenuti illegali e disinformazione. La sanzione, che potrebbe ammontare a oltre un miliardo di dollari, rientrerebbe nel primo utilizzo concreto del Digital Markets Act (DMA), il nuovo quadro normativo europeo per regolamentare le grandi piattaforme digitali.
L'annuncio ufficiale delle misure dovrebbe avvenire durante l’estate, e potrebbe includere anche richieste specifiche di modifica dei prodotti e dei sistemi utilizzati da X per la gestione dei contenuti. Sebbene alcuni analisti leggano in questa iniziativa anche un possibile strumento di pressione nei confronti di Donald Trump – recentemente protagonista di una nuova ondata di dazi commerciali contro i Paesi europei – fonti ufficiali dell’Unione Europea negano ogni connessione tra il procedimento e le dinamiche diplomatiche in corso.
L’indagine in questione affonda le sue radici nel 2023, periodo in cui l’amministrazione Biden era ancora alla guida della Casa Bianca. In quell’anno iniziarono le prime verifiche sulle politiche adottate da X, con particolare attenzione agli strumenti (o alla loro assenza) per contrastare l’hate speech e le fake news. Le autorità europee stanno ora valutando attentamente l’entità della multa, tenendo in considerazione anche il delicato equilibrio nei rapporti con Washington, in vista di potenziali negoziati sui dazi e sul fronte della guerra in Ucraina.
Parallelamente, la piattaforma è coinvolta in un altro procedimento per presunta negligenza nella moderazione dei contenuti degli utenti. Secondo i commissari europei, alcuni post pubblicati su X potrebbero costituire una minaccia alla sicurezza informativa e sociale, veicolando messaggi d’odio e false informazioni.
Dal canto suo, X ha respinto ogni accusa, affermando che qualsiasi provvedimento intrapreso nei suoi confronti rappresenterebbe una forma di censura grave e senza precedenti, che metterebbe a rischio la libertà di espressione online.
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