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28 Aprile 2025 - 10:30
Militari
La spesa militare globale ha raggiunto livelli mai visti dalla fine della Guerra Fredda. Nel 2024, secondo i dati diffusi dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), gli investimenti mondiali nella difesa hanno toccato quota 2.718 miliardi di dollari, segnando un aumento del 9,4% rispetto al 2023. Un incremento che evidenzia la crescente tensione geopolitica e il decimo anno consecutivo di crescita.
Tutte le regioni del mondo hanno registrato un aumento, con l’Europa e il Medio Oriente in testa. L'Europa, Russia inclusa, ha visto una crescita del 17%, raggiungendo i 693 miliardi di dollari. Particolarmente rilevante l'aumento della spesa russa: Mosca ha investito 149 miliardi di dollari, con un balzo del 38% rispetto all’anno precedente, il doppio rispetto al 2015.
In Ucraina, il bilancio militare è cresciuto del 2,9%, arrivando a 64,7 miliardi di dollari: una cifra che, pur rappresentando meno della metà delle risorse russe, costituisce ben il 34% del prodotto interno lordo di Kiev, il dato più alto a livello mondiale.
Tra i maggiori investitori, gli Stati Uniti restano in testa con 997 miliardi di dollari (+5,7%), pari al 37% della spesa globale e al 66% della spesa complessiva dei paesi NATO. Segue la Cina con 314 miliardi di dollari (+7%), responsabile da sola della metà degli investimenti militari in Asia e Oceania. A completare la classifica dei primi cinque troviamo Russia, Germania e India. La Germania ha registrato un aumento del 28%, raggiungendo 88,5 miliardi di dollari e superando per la prima volta l'India, diventando così il quarto maggior investitore militare al mondo.
L'Italia ha visto una crescita più contenuta: +1,4%, con un budget di 38 miliardi di dollari.
Anche in Medio Oriente si assiste a dinamiche di forte crescita: Israele, impegnato nella guerra a Gaza, ha aumentato la sua spesa del 65%, arrivando a 46,5 miliardi di dollari, il dato più alto dalla Guerra dei Sei Giorni. Fa eccezione l’Iran, la cui spesa militare è scesa del 10%, frenata dagli effetti delle sanzioni internazionali.
Il SIPRI sottolinea come più di 100 Paesi abbiano aumentato i loro bilanci per la difesa nel corso dell'anno, un trend che avrà conseguenze significative anche dal punto di vista socio-economico. In molti casi, l’aumento della spesa militare sta già comportando tagli ad altri settori, come gli aiuti internazionali, o l’aumento del debito pubblico.
"Questo boom di investimenti nella difesa", ha osservato Xiao Liang, ricercatore del SIPRI, "riflette le elevate tensioni geopolitiche e costringerà molti governi a ridefinire le loro priorità di bilancio nei prossimi anni".
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