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L'incontro

Iveco verso la cessione? Urso convoca i sindacati: trattative con Tata

Il governo valuta l’uso del golden power per tutelare occupazione, stabilimenti e know-how italiano.

Iveco verso la cessione? Urso convoca i sindacati: trattative con Tata

Il futuro di Iveco è nuovamente al centro dell’attenzione. Giovedì 31 luglio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso incontrerà le rappresentanze sindacali per fare il punto sulla possibile cessione della società da parte di Exor, la holding della famiglia Agnelli, azionista di riferimento del gruppo. Exor, infatti, detiene attualmente il 27% delle azioni di Iveco, ma con il 43% dei diritti di voto, una posizione che le consente di esercitare un'influenza decisiva sulle scelte strategiche dell’azienda. Da alcune settimane circolano indiscrezioni su trattative in corso con il gruppo indiano Tata, già proprietario di Jaguar-Land Rover, interessato ad acquisire la proprietà dell’azienda torinese.

Non sarebbe la prima volta che Iveco si trova coinvolta in una potenziale vendita: già nella primavera del 2021, la società era stata al centro di colloqui con il gruppo cinese Faw, poi naufragati — una conclusione allora vista con favore sia dal governo italiano sia dalle organizzazioni sindacali. Questa volta, però, le prospettive appaiono più concrete. Dal 18 luglio, giorno in cui sono emerse le prime notizie su un possibile accordo con Tata, il titolo Iveco ha guadagnato circa il 25% in Borsa.

Vista la rilevanza strategica dell’azienda per l’economia nazionale, il governo italiano potrebbe attivare il "golden power", uno strumento che consente all’esecutivo di bloccare o porre condizioni a operazioni societarie che riguardano settori sensibili, come quello della difesa, dell’automotive e della logistica. In particolare, il governo potrebbe imporre vincoli per tutelare l’occupazione, il know-how italiano e la presenza degli stabilimenti produttivi sul territorio nazionale. La mossa sarebbe in linea con quanto già accaduto in altri dossier recenti, in cui l’interesse industriale italiano è stato giudicato prioritario.

È inoltre importante sottolineare che l’eventuale cessione non riguarderebbe la divisione militare di Iveco, denominata Iveco Defence Vehicles (Idv). Questa unità operativa, che produce veicoli blindati e mezzi per la difesa, è in fase di spin-off e potrebbe essere quotata separatamente in Borsa oppure ceduta ad altri soggetti. Tra questi, si fa il nome dell’italiana Leonardo, che già collabora con IDV in progetti congiunti, anche con la tedesca Rheinmetall, nel settore dei veicoli militari da terra.

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