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Economia & Lavoro

Piemonte, oltre 30mila assunzioni a ottobre: mancano operai specializzati, tecnici e saldatori

Il Bollettino Excelsior registra un calo della domanda di lavoro e una crescente difficoltà nel reperire profili qualificati

Piemonte, oltre 30mila assunzioni a ottobre: mancano operai specializzati, tecnici e saldatori

Foto di repertorio

Sono più di 30.000 i contratti previsti in Piemonte per ottobre 2025, ma le imprese segnalano sempre più difficoltà nel trovare personale con le competenze richieste. A delineare il quadro è il Bollettino Excelsior, elaborato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, che fotografa un mercato in affanno tra calo delle assunzioni e persistente squilibrio tra domanda e offerta.

Il numero di ingressi programmati dalle aziende piemontesi segna un -7% rispetto a ottobre 2024, con una flessione che riguarda tutti i principali settori produttivi. L’industria e i servizi restano i comparti più attivi, ma la contrazione è generalizzata, mentre il primario mostra un lieve incremento. A livello nazionale, le assunzioni previste superano le 520mila unità, in diminuzione di 11mila rispetto all’anno precedente.

La maggior parte dei contratti piemontesi (oltre il 70%) è a tempo determinato, mentre solo uno su quattro prevede una forma stabile. Il 14% delle nuove assunzioni riguarda laureati, il 26% diplomati e il restante personale con titoli professionali o scuola dell’obbligo.

Il settore dei servizi concentra quasi due terzi della domanda, con turismo, commercio e servizi alla persona tra i comparti più dinamici. Seguono l’industria manifatturiera e le costruzioni, che però registrano un calo significativo rispetto al 2024.

Il vero nodo resta la reperibilità dei lavoratori: il 47% delle figure professionali è difficile da trovare, soprattutto per mancanza di candidati o competenze adeguate. Gli operai specializzati e i tecnici rappresentano le categorie più carenti. Tra i profili più introvabili figurano saldatori, meccanici, montatori, tecnici informatici e della salute, con punte di difficoltà che superano il 70%.

Le imprese segnalano inoltre difficoltà nella ricerca di personale formato negli istituti tecnici superiori e universitari, in particolare negli indirizzi medico, chimico e odontoiatrico. Anche nel settore turistico e in quello del benessere la carenza di figure qualificate resta elevata.

Il Piemonte conferma così un paradosso: nonostante migliaia di assunzioni programmate, quasi la metà delle posizioni resta scoperta, evidenziando un persistente disallineamento tra formazione e mercato del lavoro.

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