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20 Maggio 2025 - 14:55
Micki Witthoeft, la madre di Ashli Babbitt
Il governo degli Stati Uniti ha accettato di pagare un risarcimento di circa 5 milioni di dollari alla famiglia di Ashli Babbitt, la donna uccisa da un colpo di pistola esploso da un agente di polizia il 6 gennaio 2021 durante l’assalto al Campidoglio. Quel giorno centinaia di sostenitori dell’allora presidente Donald Trump fecero irruzione nella sede del Congresso nel tentativo di impedire la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden.
Ashli Babbitt, 35 anni, veterana dell’aeronautica, venne colpita mentre tentava di forzare una porta all’interno dell’ala del Congresso riservata ai rappresentanti, già messa in sicurezza dai legislatori. L’agente che sparò, Michael Byrd, fu successivamente scagionato da ogni accusa: un’indagine interna aveva stabilito che aveva agito seguendo le procedure e con l’intento di proteggere i membri del Congresso in pericolo.
Nonostante la decisione della giustizia federale, nel 2024 la famiglia Babbitt aveva intentato una causa civile contro il governo, chiedendo 30 milioni di dollari in risarcimento per uso eccessivo della forza e violazione dei diritti costituzionali. L’accordo extragiudiziale, raggiunto questa settimana, mette fine alla causa, che era stata fissata per andare a processo nel luglio 2026. Il Dipartimento di Giustizia dell’amministrazione Biden si era opposto fermamente alla richiesta di risarcimento. Tuttavia, il clima politico è profondamente cambiato con il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. Uno dei suoi primi atti ufficiali è stato quello di concedere la grazia a circa 1.500 persone arrestate per aver partecipato all’assalto.
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