Laura Pausini sposa Paolo... Spuntano le pubblicazioni

Marco se n’è andato e non ritorna più, ormai lo sappiamo. Ma sappiamo anche che Paolo non se ne andrà, perché 18 anni insieme sono solo un inizio. E così Laura Pausini e Paolo Carta, insieme nel privato come nel pubblico quando si esibiscono, si sposeranno. Lo aveva anticipato la popstar un anno fa, dicendo che ormai era pronta: «Amo Paolo, abbiamo una bella famiglia e penso che ormai sia arrivato il momento di sposarci: è un passo che desideriamo fare tutti e due». Un progetto in comune che coltivavano da tempo, ma come per molte coppie l’avvento del Covid ha stravolto i piani. Adesso però sono pronti, come ha anticipato il settimanale “DiPiù”, perché ci sono le pubblicazioni affisse in Comune. Anzi, in due, perché il chitarrista di origini sarde è residente a Roma mentre lei risulta residente a Castel Bolognese. Quello che le carte non indicano è la data e nemmeno il luogo. Ma i sospetti più forti si indirizzano su Solarolo, il paese di Laura da dove tutto è partito, e sul mese di giugno. Perché poi insieme gireranno l’Italia e l’Europa stando per diversi mesi su un palco. Paolo Carta, che l’anno prossimo compirà 60 anni e ne ha 10 in più di lei, ha un matrimonio e tre figli alle spalle, perché divorziato ufficialmente nel 2012. Un anno dopo è arrivata anche Paola, la loro unica figlia, a completare un progetto di vita che fino a oggi non ha conosciuto tentennamenti. Un mese fa, per la festa per i suoi trenta anni di carriera, Laura aveva anticipato che ci sarebbero state moltissime sorprese per i suoi fan e ora sappiamo che non si riferiva soltanto al tour che avrà due anteprime: una in piazza San Marco a Venezia e l’altra in plaza De España la prossima estate.

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Nella vita di Laura, tre uomini importanti: dal 1993 al 2001 è stata legata sentimentalmente al suo ex agente Alfredo Cerruti, dal 2002 al 2004 a Gabriele Parisi (altro agente) e nel 2005 è legata a Paolo: «Lui è sempre con me. Siamo noi: io, lui e la nostra bambina. Sono stata sola così a lungo, tante volte in una camera d’albergo dall’altra parte del mondo». Non più, da 18 anni è un dato di fatto.