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Il dibattito in consiglio
13 Marzo 2023 - 19:55
Cpr corso Brunelleschi
«Il Cpr non funziona, comunque la si pensi sulle politiche migratorie, è una gestione fallimentare». Attacca così il consigliere del Pd Luca Pidello, nel chiedere alla Sala Rossa di discutere l’atto in cui chiede la chiusura definitiva del Centro di permanenza per il rimpatrio di corso Brunelleschi. La Sala Rossa ha approvato con 24 voti a favore e 8 contrari l’ordine del giorno che impegna sindaco e giunta a chiedere al governo «che le risorse liberate da questa scelta siano impiegate a tutela della popolazione cittadina e a favore di una gestione delle politiche migratorie attenta ai diritti delle persone e volta a una piena integrazione», di rivedere le leggi Bossi-Fini e Turco-Napolitano e promuovere una revisione degli accordi di Dublino. «Adesso il Centro di corso Brunelleschi è chiuso per lavori perché non più idoneo a ospitare persone - prosegue Pidello -. Quindi la prefettura deve investire ulteriori fondi per riaprirlo, che si sommano a quelli di gestione stimati in almeno 10 milioni di euro».
Il dibattito ha infiammato la Sala Rossa. Il consigliere Silvio Viale “brinda” alla chiusura del centro. «I Cpr sono una ferita nello stato di diritto, una mortificazione dei diritti che avviene per una scelta politica, quella di rendere clandestine le persone» tuona la capogruppo di Sinistra Ecologista, Alice Ravinale. Mentre «la maggioranza brida», Guido Crosetto di Fratelli d’Italia si dice contrario alla proposta di Pidello. «Se proponiamo di chiudere i Cpr, non avremmo più un luogo idoneo dove stanziare gli stranieri prima del rimpatrio». Il centro di corso Brunelleschi è «disumano» anche per il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca, ma l’atto «non risolve quel problema e chiede di rivedere le leggi in materia e un impegno delle risorse impossibile. I Cpr andrebbero gestiti diversamente e fatti fuori città», aggiunge.
Da ex richiedente asilo e rifugiato interviene il consigliere Pd Ahmed Abdullahi Abdullah: «Vorrei sottolineare che il Cpr non è un centro di accoglienza e che nessuno di noi ha scelto dove nascere. Nel mondo di oggi la differenza la fa il pezzo di carta che hai in tasca, ma nessuno ti può togliere il diritto di sognare». A favore della chiusura l’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli: «Auspico che il Cpr non riapra più».
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