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La storia

Dal poker ai viaggi al buddismo: «Così ho cambiato la mia vita»

Il blogger torinese Gianluca Gotto in cima alle hit dei libri più venduti in Italia

personaggio

Gianluca Gotto autore di di “Profondo come il mare, leggero come il cielo”

“Sono Gianluca Gotto e la mia missione è aiutare le persone a vivere più serenamente”. Si presenta così la pagina di uno dei blog di viaggio più seguiti in Italia, e non solo, “Mangia, Vivi, Viaggia”, aperto dal giovane “nomade digitale” torinese, Gianluca Gotto, nel 2016 e che vanta oggi milioni di visualizzazioni, un punto di riferimento per molte persone che cercano di stare meglio attraverso il cambiamento. Le stesse che hanno permesso a Gotto, 30 anni appena, di arrivare in cima alle classifiche dei libri più venduti delle ultime settimane con il suo ultimo lavoro, “Profondo come il mare, leggero come il cielo” (Mondadori), nel quale lo scrittore parla del suo avvicinamento al buddismo avvenuto in un momento buio della sua esistenza. Una sorta di saggio fatto di narrazione, consigli, metodi e riflessioni.


Come è iniziata l’avventura che l’ha portata a vivere viaggiando, ad avere milioni di follower e a diventare uno scrittore di successo?
«E’ iniziato tutto a vent’anni quando ho lasciato l’Università per andare in Australia - racconta Gianluca incontrato a Torino, un fatto raro, dato che oggi vive a Bali con la fidanzata e la figlioletta Asia, di sei mesi -. Da lì, io e Claudia siamo andati in Canada. Saremmo voluti rimanere a Voncouver ma la vita ci ha riportato in Italia...».


Poi cosa accadde?
«Mi sono reinventato, non avevo nulla, non un lavoro, non un contatto. Mi mantenevo giocando a poker e facendo l’articolista per il web. Da lì trovai un lavoro fisso in remoto come autore per un portale di poker. La mia fidanzata Claudia è una social media manager e così insieme abbiamo deciso di vivere in Asia e di aprire il blog».


Quando è diventato buddista?
«E’ avvenuto qualche anno fa, mi trovavo a Bangkok. Tutto stava filando liscio fino a quando la mia vita cambiò a causa della puntura di una zanzara che mi trasmise la dengue. La convalescenza fu dura, caddi in depressione, ne venni fuori grazie all’incontro con un monaco buddista. Lo incontrai per caso, il suo sorriso mi avvolse».


E il suo libro inizia proprio così... Ma cos’è davvero il buddismo?
«E’ l’arte di trovare dentro se stessi una serenità che non può essere intaccata da nulla di ciò che accade fuori di noi. E’ un viaggio in noi stessi alla ricerca della felicità».


Lei parla anche della meditazione e di come possa aiutarci a trovare la retta via. Cosa significa meditare?
«Significa essere presenti a noi stessi. Per meditare basta sedersi cinque minuti, concentrarsi sul respiro, calmare la mente e osservare dentro di noi. Dobbiamo eliminare la confusione, solo così troviamo la nostra strada».


Cosa risponde a chi la definisce un “privilegiato”?
«Non c’è nessuna necessità di rispondere. Vengo da una famiglia comunissima, sono partito per l’Australia con 1.500 euro che ho finito in poche settimane. Ho ricominciato da lì».

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