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il blitz

«Mamma voglio rubare con te»
Arrestate 7 predatrici di anziani

Le manette sono scattate per una banda di rom che razziavano con i figli

Un borseggio

Dettaglio di un furto per strada (immagine generica)

«Mamma, posso unirmi a voi domani?». La sera prima dell’ennesima giornata di borseggi agli anziani, uno dei figlioletti si rivolgeva così alla madre, pregandola di fare parte del gruppo che l’indomani, dalle 6.30, si sarebbe attivato per «fare Andogav (in dialetto rom “andare in giro per borseggi”, ndr)». È una delle intercettazioni finita nell’ordinanza di applicazione di misura cautelare notificata a sette donne della famiglia Stalkanovic. Sono sorelle, suocere e cugine. Recidive, hanno dai 19 ai 60 anni.

Esperte nei furti sui bus, che commettevano insieme ai figli anche «di due o tre anni», scrive il gip Alfredo Toppino che, accogliendo la richiesta del pm Paolo Scafi, ha ordinato il carcere per cinque. Una è incinta al settimo mese. Altre tre sono nella sezione riservata a chi ha figli piccolissimi. Due indagate (sono quasi tutte difese dall’avvocato Riccardo Magarelli) sono libere con l’obbligo di firma perché rispondono “solo” di furto tentato.
Che i furti siano la loro professione lo scrive il gip, che riporta le intercettazioni che provano come le donne sarebbero organizzate in batterie secondo un «preventivo e preciso disegno criminoso». Singoli gruppi si sfidano con altri. Vince chi ha sottratto più soldi a pensionati e nonnine. «Domani non ci sono, vado con Luca all’Area 12 a prendere due completi da uomo», dice, una sera, una delle future arrestate alle compagne. «Ti ha detto tua madre quanto sono riuscita a fare da Kiabi senza Cristina?», si vanta un’altra.

«Sul 72 abbiamo rubato in gruppo solo 10 euro», si lamenta un’indagata col marito. Poi aggiunge: «A casa di un’anziana però abbiamo preso un anello d’oro da 40 grammi con un diamante». La vecchina era stata seguita, poi le avevano sfilato dalla borsa le chiavi di casa. E in un secondo momento gliel’avevano svaligiata. In un’altra conversazione c’è il bilancio di una giornata tipo: «Alle 10.30 all’Ovs di piazza Carducci abbiamo rubato il bancomat ad anziana». Alle 13.26 la seconda telefonata informa che «sul 72 ci siamo sedute vicino a un’altra nonnina...».

E distraendola («Che begli occhiali che hai...»), accerchiandola, in soli «10 secondi», scrive il gip, il furto è fatto. Le regole sono tramandate da generazioni: si condivide. Lo ricorda una madre che sgrida la figlia perché vuole tenersi il bottino: «I soldi rubati vanno comunque divisi tra tutte, anche se pochi». Anche i neonati hanno una funzione. «Le fasce coi bambini dentro», spiega il gip, vengono usate per i furti sui bus perché nascondono le mani mentre sfilano portafogli. I piccoli vengono usati anche per “fare confusione” intorno alla preda. Una sera una donna rivela all’amica: «Luca non vuole che portiamo i bambini domani perché dice che questa volta finiamo in carcere». Ed è quello che accadrà.

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