Cerca

il trapper arrestato

El Serchia: «Non canto droga e armi
ma amore e vita alle case popolari»

Dopo l'arresto per spaccio, il cantante della case Atc di corso Racconigi si sfoga: "Hanno strumentalizzato frasi di una canzone, ma non sono solo quello: scrivo anche di me e dei miei affetti"

El Serchia

Il trapper in una foto dal suo profilo Istagram

«Mi hanno descritto come uno che canta la violenza e la droga. Non sono solo quella canzone, con cui ho raccontato una parte di vita che esiste realmente. Sono anche altro: canto l’amore per mio figlio, per la mia compagna. E stavo lavorando a cinque nuove tracce di tipo diverso, più intimistiche, che sarebbero dovute uscire alla fine del Ramadan, prima che succedesse tutto». Non ci sta ad essere etichettato come il cantante della “roba” e della “violenza” El Serchia (all’anagrafe Ali Bouchiba), il trapper 28enne arrestato per spaccio la scorsa settimana, nell’ambito di una retata della polizia alle case popolari di corso Racconigi 25 che prende il nome di “operazione Capolinea”.

El Serchia in una foto scattata nel cortile delle case popolari

Le manette erano scattate per otto persone, su ordine del gip Ludovico Morello, che ha accolto la richiesta dei pm Marco Sanini e Chiara Maina. E sui media, dopo la notizia degli arresti, erano rimbalzate le parole di una traccia, “25R”, in cui Serchia cantava: «Butta tutto, frate, che in cortile passa il drone». Oppure: «Ricorda che in cella l’infame perde il pantalone. Madama riempie il borsone, colpa di una merda che ha detto quel nome». Ieri, a margine dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto in carcere, il giovane indagato - che è difeso dall’avvocata Stefania Giordana e che davanti al giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere - ha rivelato il proprio malessere per essere stato identificato con alcuni passaggi di un unico brano musicale. «Nella mia vita musicale ho scritto vari brani e ultimamente cinque di questi raccontano la mia vita personale, gli amori della mia vita. La mia compagna e mio figlio, che ha 13 mesi». «Spero che il mio Ryan segni come Roby Baggio» è una delle strofe di uno dei nuovi brani, che resteranno probabilmente inediti fino a quando Serchia non uscirà di prigione. «Il mio sogno è che mio figlio diventi un fuori classe del calcio», svela SErchia, che ammette: «Il mio bambino, la mia fidanzata e la musica sono la mia vita».

El Serchia, il terzo da sinistra, in un frame del video della canzone 25R (le persone immortalate non sono coinvolte nell'indagine)

Nato a Torino da genitori tunisini, Ali Bouchiba non ha ancora la cittadinanza italiana nonostante viva da sempre a Torino.
Secondo l’accusa, il trapper sarebbe stato uno dei giovani “aiutanti” di una famiglia di spacciatori molto noti alle forze dell’ordine, di cui alcuni si trovavano già in carcere prima che scattasse il blitz dei giorni scorsi. «I fratelli Cirillo - scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, riferendosi ai principali indagati - aiutati dalla madre, anch’essa pluri pregiudicata, gestivano la piazza di spaccio delle case Atc di corso Racconigi 25 avvalendosi di alcuni personaggi coinvolti a vario titolo nell’attività illecita, tra cui Bouchiba Alì». La legale del trapper, Stefania Giordana, sta preparando la linea difensiva del giovane, che non risiederebbe nemmeno nel complesso di corso Racconigi 25, ma in un’altra abitazione della nostra città.
Oltre a Giordano, gli altri arrestati sono difesi dagli avvocati Enrico Moschini e Cristina Lavezzaro. L’indagine era nata dal suicidio di un diciottenne ed è stata svolta dalla Polfer e dalla squadra mobile.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.