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Il fatto
05 Aprile 2023 - 07:00
Un quartiere a rischio
Due poliziotti (del Nuclei operativi di protezione Nop) che lunedì sera erano di pattuglia nel quartiere Barriera di Milano, sono stati circondati da una trentina di spacciatori e aggrediti con violenza spietata. Gli agenti sono stati salvati dal massacro solo per il rapido arrivo delle volanti della polizia. Ma altrettanta rapida è stata la fuga dei picchiatori che si sono inoltrati e dileguati lungo le vie che incrociano corso Palermo e corso Giulio Cesare.
I due poliziotti sono stati soccorsi e trasportati in ospedale dove sono stati medicati. Non particolarmente elevate le prognosi, una quindicina di giorni, grazie, appunto, all’arrivo repentino dei rinforzi
. Ma se ciò non fosse avvenuto, i due agenti sarebbero stati completamente sopraffatti dagli aggressori e una reazione estrema da parte loro, che avrebbe potuto esserci, avrebbe certamente avuto conseguenze drammatiche. In alcuni quartieri della città, e Barriera di Milano è uno di questi, anche poliziotti e carabinieri, se non agiscono in forze, possono diventare obiettivi di malviventi e spacciatori.
«La polizia c’è - ha commentato Luca Pantanella, leader piemontese del sindacato “Fsp Polizia” -, ma è orfana di leggi che la rendono esposta e debole nei confronti di una criminalità diffusa e protetta da normative ormai deboli e obsolete che di fatto puniscono solo chi ha qualcosa da rimetterci, ma non i delinquenti di professione». Sulla stessa vicenda è intervenuto anche Antonio Perna, segretario generale provinciale di un altro sindacato di polizia, il Sap che in una lettera inviata al questore di Torino Vincenzo Ciarambino, scrive: «Chiedo che al fine di evitare l’ennesimo oltraggio alla dignità delle istituzioni e ridurre il rischio delle aggressioni, il servizio venga rimodulato con pattuglie composte da maggiori aliquote di personale, dotati di mezzi e strumenti adeguati alle tipologie di impiego». Nel caso specifico i due agenti erano stati chiamati da un residente che aveva denunciato un atto vandalico (la rottura dei vetri delle finestre di casa), ma mentre spiegava l’accaduto, si sono palesati gli aggressori che prima hanno intimato agli agenti di allontanarsi e, subito dopo, sono passati a menar le mani.
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