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PIANETA GRANATA

Dal vivaio del Barcellona a Ivan Juric.
I segreti di Sanabria per conquistare il Toro

L'attaccante continua a segnare in trasferta e ad esultare con la danza della Pantera Rosa

Dal vivaio del Barcellona a Ivan Juric.I segreti di Sanabria per conquistare il Toro

L'abbraccio tra Ivan Juric e Tonny Sanabria dopo il gol messo a segno dall'attaccante al Mapei Stadium contro il Sassuolo

La missione Europa continua: «Dobbiamo crederci ancora», scriveva ieri Radonijc - tra i migliori in campo, fermato solo dalla traversa - sui social network. Parla poco ma uno che non ha smesso di crederci è Antonio, Tonny, Sanabria. Basta vedere il suo ruolino di marcia per capirlo. Nel 2023 ha segnato menos di Osimehn e Lautaro Martinez, due che, con tutto il rispetto per il Toro, giocano nelle fila di Napoli e Inter. Ebbene, in questo 2023 l’ex di Genoa e Sassuolo si è trasformato, ha subito una vera e propria metamorfosi.

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«Sta migliorando molto - ha detto Juric al termine della partita al Mapei Stadium -. Deve attaccare di più la porta e sta facendo più gol così, come quello fatto alla Juve. Oggi (ieri, ndr) poteva fare qualcosa in più. Della serie: bastone e carota. D’altronde Juric, ormai abbiamo imparato a conoscerlo, non è mai completamente contento. Detto questo, però, i numeri parlano chiaro per il paraguayano. «Antonio Sanabria - recitano le statistiche a proposito dell’attaccante - è andato in gol per la prima volta in 3 trasferte consecutive in Serie A. Il classe ’96 ha segnato 8 gol in questo campionato, solo nel 2015/16 (11 con lo Sporting Gijón) ha fatto meglio in una singola stagione tra Serie A e Liga. Marcatore». Tra i segreti del suo successo c’è il duro lavoro con Juric e il suo staff ma anche l’amore per le sue figlie, Arianna - la più grande - e la piccolina, Mia: è tutta per loro l’esultanza di papà Tonny imitando la Pantera Rosa.

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Cresciuto alla Masia, quartier generale del vivaio del Barcellona, dove ha giocato sei anni, dagli 11 ai 17 anni, per Sanabria un’altra donna è stata fondamentale per la sua crescita, nonna Brigida: «Sono legatissimo a mia nonna - aveva raccontato -, lei non c’è più ma le ho dedicato un tatuaggio con la scritta Brigida. E’ stata lei a spingermi ciò che sono diventato e che da bambino mi portava al campo a giocare. Il mio sogno era fare il calciatore, è grazie a lei se sono arrivato fino a qui».

Sassuolo-Toro, le pagelle: Milinkovic, errore fatale. Sanabria, momento magico

Milinkovic Savic 5 la sua respinta sul gol è imperfetta.

Gravillon 5,5 qualche incertezza con il pallone tra i piedi (dall’86° Djidji sv).

Schuurs 6 è ancora una volta il migliore.

Buongiorno 6 fa anche il regista difensivo con un paio di lanci precisi.

Singo 5 si addormenta colpevolmente sulla rete di Pinamonti (dal 55° Lazaro 6,5: si ripresenta con un assist).

Ricci 6 prende tanti calcioni a metà campo.

Linetty 5,5 un tentativo a lato, diversi errori nei passaggi.

Rodriguez 6 aiuta a contenere Berardi (dall’86° Vojvoda sv).

Vlasic 5,5 timidi segnali di risveglio.

Radonjic 6,5 gli manca il cinismo (dall’82° Miranchuk sv).

Sanabria 7 sempre più bomber (dall’86° Pellegri sv).

All. Juric 6 pareggio giusto con qualche rammarico per la grande prima mezz’ora.

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