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Il Caso
09 Gennaio 2024 - 07:40
Ecco il camion che trasportava i 200 esemplari (Fonte-Animals Hope Shelter Indonesia)
In un recente episodio avvenuto in Indonesia, la polizia ha intercettato un camion carico di oltre 200 cani, destinati presumibilmente a diventare carne per il consumo umano. Questo fatto ha sollevato nuove domande riguardo il consumo di carne di cane, una pratica ancora legale in alcune parti dell'Indonesia.
Il fermo del camion, avvenuto a Semarang, Giava, segna un importante successo per gli attivisti per i diritti degli animali. Cinque persone coinvolte sono state arrestate, in seguito alla crescente attenzione delle autorità verso il benessere animale. Il capo della polizia locale, Irwan Anwar, ha sottolineato come l'operazione sia stata frutto di un lavoro investigativo durato un mese.
La destinazione dei cani intercettati era Surakarta, dove sarebbero stati macellati per il mercato di Giava occidentale. La questione solleva interrogativi profondi: è etico utilizzare cani, animali spesso considerati compagni dell'uomo, come fonte di cibo? E dove tracciamo la linea sulla quale gli animali diventano accettabili o inaccettabili per il consumo?
Carne di cane in Indonesia
In Indonesia, la situazione riguardante il consumo di carne di cane è allarmante, con oltre un milione di cani e un numero indefinito di gatti uccisi ogni anno. Questi animali, spesso randagi o rubati, affrontano viaggi tortuosi verso i mercati, dove molti muoiono per esposizione a condizioni estreme o per ferite subite. I sopravvissuti vengono brutalmente uccisi nei macelli improvvisati.
Cosa dice la legge in Italia?
L'articolo 544-bis del Codice Penali italiano, stabilisce pene detentive da 3 mesi a 18 mesi per chiunque uccida un animale per crudeltà o senza necessità.
Segue l'articolo 544-ter, che punisce il maltrattamento di animali con la reclusione da tre mesi a un anno o con una multa tra i 3mila e i 15mila euro. Questo articolo si applica a chi provoca lesioni agli animali, li sottopone a sevizie, comportamenti, fatiche o lavori incompatibili con le loro caratteristiche naturali, o chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate, causando loro danni alla salute. È prevista, inoltre, un'aggravante, con un aumento della pena della metà, nel caso in cui gli abusi portino alla morte dell'animale.
Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia e presidente dell'intergruppo per i diritti degli animali, nel 2019 presentò una proposta di legge provocatoria. Il suo disegno di legge mirava a criminalizzare la macellazione, il commercio e il consumo di carne di cani e gatti. Con pene severe, incluse reclusioni da due mesi a un anno e multe fino a 50mila euro, la proposta seguiva le orme del divieto introdotto negli Stati Uniti da Trump.
L'obiettivo dichiarato era lanciare un messaggio chiaro contro la mattanza di milioni di cani e gatti in Asia, dove vengono consumati non per necessità, ma per superstizioni e credenze infondate sui loro presunti benefici. Brambilla criticò aspramente il trattamento crudele inflitto a questi animali, sottolineando come fossero spesso uccisi in modi barbari per aumentarne la tenerezza e le presunte proprietà.
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