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La leggenda

Renato Pozzetto tra ricordi, risate e rimpianti

In "Ne uccide più la gola che la sciarpa", Pozzetto si racconta senza filtri, tra aneddoti di carriera e il ricordo struggente della moglie Brunella

Renato Pozzetto

Il mitico Renato Pozzetto

È in uscita nelle librerie l’originale autobiografia di Renato Pozzetto, dal titolo “Ne uccide più la gola che la sciarpa. La mia storia”, in cui il noto attore comico racconta, per la prima volta, tutta la sua vita, senza tralasciare nessun particolare.
 
«In molti mi hanno spinto: Renato, perché non scrivi un libro? A un bel momento, mi sono messo sotto», ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera.
 
Dai ricordi dell’infanzia, all’amicizia con Cochi, ai film, agli affetti familiari e all’amore per la moglie: «È stato come ascoltare qualcosa che mi raccontava un’altra persona per la prima volta. Ho sorriso, mi sono emozionato, ho riscoperto qualcosa che si era perduto nella memoria. E ho cercato di essere onesto nel descrivere le storie preziose della mia vita».
 
Il duo Cochi-Renato: l’amicizia prima del lavoro
 
La carriera di Pozzetto è stata segnata dal sodalizio con il suo amico di sempre Aurelio Ponzoni, conosciuto da tutti come Cochi. I due si erano uniti in un duo musicale, le cui canzoni hanno fatto la storia della Tv e sono diventate iconiche, conosciute da tutti.
 
La loro coppia nacque prima di diventare famosi: «Viene da un destino che ci ha legati prima che nascessimo, visto che i nostri genitori si conoscevano da tempo. Ci capivamo e ci facevano ridere le stesse cose sin da quando eravamo bambini».
 
Gli incontri emblematici e l’esordio al cinema
 
Nel corso della sua carriera, Pozzetto ha avuto l'opportunità di incontrare personaggi emblematici come Enzo Jannacci e Lino Toffolo, artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella sua formazione personale e professionale e che lui ricorda con grandissimo affetto.
 
Ma è il grande schermo a rappresentare un vero e proprio punto di svolta nella sua vita. All’inizio non era convinto di voler accettare il cambiamento, poi si convinse e divenne uno dei volti più celebri e amati della commedia italiana degli anni ’70 e ’80. «Quando uscì il primo film, “Per amare Ofelia”, vidi una coda lunghissima di ragazzi in attesa di entrare al cinema. La prima scena inquadrava una mia camminata di spalle, si vedevano solo i piedi. Scattò l’applauso. Ero davvero stupito».
 
Renato Pozzetto e la moglie Brunella Gubler (Fonte CinemaSerieTV)
Il ricordo della moglie Brunella: l’amore della sua vita
 
Tra le pagine del suo libro però, quelle più commuoventi sono quelle dedicate alla moglie Brunella Gubler, scomparsa nel 2009. «È stata la persona della quale mi sono innamorato ed è stato un amore lungo una intera vita. Dotata di senso dell’umorismo, rideva mentre provavamo i nostri testi, a casa. Penso a lei in continuazione. E talvolta penso che avrei potuto fare meglio, darle di più», confessa con un velo di rimpianto.
 
Nell’ultimo capitolo del libro Pozzetto si lascia andare a un bilancio finale: «Ho affrontato la vita percorrendo un equilibrio fatto anche di leggerezza. E ho avuto una fortuna della Madonna. Mi pare abbastanza per essere sereno quando entri, diciamo così, nel rettilineo di arrivo».
 
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