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La Storia

Alessandro Baricco torna in Tv dopo la leucemia: «Recupero pezzettini. È un percorso in salita ma ora sto bene»

Lo scrittore Alessandro Baricco, ospite da Fazio, ha raccontato la sua battaglia contro la malattia e contro la paura

Alessandro Baricco ospite a "Che Tempo Che Fa"

Alessandro Baricco ospite a "Che Tempo Che Fa"

Dopo più di due anni dall’annuncio della diagnosi di leucemia mielomonocitica cronica, il noto scrittore torinese Alessandro Baricco è tornato in Tv, ospite del programma condotto da Fabio Fazio, Che Tempo Che Fa.
 
Indossando un cappello nero e guanti da cui spuntano solo le dita, Baricco è entrato in studio, affrontando subito la domanda sul suo stato di salute attuale con una risposta schietta: «Come stai? È complicato, dipende un po' da come la guardi. Credo che la risposta più onesta è bene, sto bene, altrimenti non sarei qui. Ho passato l’estate all’ospedale san Raffaele e se passi molto tempo in ospedale lasci giù bei pezzi di te. Quando esci, guarito o meno guarito, hai comunque un cammino da fare che è recuperare pezzettini e pezzettoni ed è una specie di salita».

Baricco racconta la malattia da Fazio

 
Il fondatore della Scuola Holden si è lasciato andare al racconto di un aneddoto riguardante la fase più acuta della sua malattia: «Ero così debole che faticavo persino a lavarmi i denti, una delle azioni più semplici. L'unica cosa che riuscivo a fare era tenere fermo lo spazzolino con le mani e muovere la testa. E mentre facevo questa cosa dicevo: "Guarda il corpo dove ti porta, la vita dove ti spinge”. Poi pensavo “Uscirò mai da tutto questo?” Adesso vado benissimo, ma c'è ancora un lungo percorso davanti a me».
 
Durante l’intervista Baricco si è soffermato sulla scelta di rendere pubblica la notizia della sua malattia: «Ho condiviso sui social alcune curve di questo percorso di malattia: era una scelta pratica, lo devi dire che non stai bene e lo devono capire. Ho scoperto che c'è un sacco di gente che mi vuole bene, un'ondata di affetto vero. In passato io sono stato mal sopportato, per la mia presunzione, per la mia arroganza e per il mio successo. Non ero abituato al fatto che il mondo mi volesse bene, è stata un'esperienza forte».
 
«Non vorrei aver alimentato l’ossessione per le malattie dei vip, il mio intento era diverso», ha poi detto Baricco, polemizzando con la tendenza, sempre più frequente, a fare delle malattie dei personaggi noti delle notizie ricercatissime, ricche di dettagli, di cui ci si interessa sempre di più. «Questo genera un effetto paura, non so se diamo il messaggio giusto». Nonostante il racconto della sua malattia, infatti, nel corso della sua intervista, lo scrittore ha voluto ribadire che «la malattia grave è un’anomalia» e non un’esperienza comune a tutti. «La mia malattia se la prende uno su centomila. State tranquilli».
 
Un messaggio forte e chiaro, questo, per ricordare che la normalità non è il dolore, ma la bellezza della vita. E quando il dolore si palesa, la paura non deve paralizzarci e farci smettere di desiderare, perché «è il desiderio che annienta la paura».   
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